Il Consiglio dei ministri ha impugnato davanti alla Corte costituzionale 28 norme della legge di stabilità della Sicilia. L’approvazione di quest’ultima da parte dell’Ars risale al mese di maggio.
Tra le norme cassate troviamo quelle relative all’assunzione del personale sanitario e tecnico impegnato nell’emergenza Covid così come di diverse categorie di precari (Asu e personale ex dipartimento Foreste). E poi il “mini condono edilizio”, i 200mila euro destinati i collegamenti interni dei Comuni; il contributo di 10 milioni per le imprese della pesca e la possibilità per i dipendenti pubblici di chiedere l’anticipazione del Tfr.
Salta per mancata o errata copertura finanziaria anche l’istituzione della Giornata della memoria dell’eruzione dell’Etna del 1669. Impugnata anche la norme per l’assunzione dei figli delle vittime del disastro aereo di Montagnalonga del 1972.
Cassate poi le norme in materia di esercizio di attività nei beni demaniali marittimi, quelle sulle assunzioni degli assistenti sociali e l’extra-budget per i privati convenzionati col sistema sanitario calcolato sul consolidato 2019. Infine, si fermano anche il riconoscimento di ente di ricerca per l’Istituto zootecnico sperimentale e l’assunzione di 300 dirigenti a tempo determinato.