Oggi, domenica 2 ottobre è la Festa dei nonni. Il Parlamento italiano ha istituito questa ricorrenza nel 2005 in occasione della ricorrenza dei Santi angeli custodi. “Se oggi viviamo in un Paese democratico, economicamente progredito, dotato di una Carta costituzionale che tutela i diritti inviolabili dell’uomo lo dobbiamo agli anziani, portatori di un patrimonio di valori che abbiamo il dovere di consegnare integro alle generazioni future”, ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Il tema della Giornata odierna è dedicato, quest’anno, alla resilienza delle persone anziane in un mondo che cambia, con una attenzione particolare alle donne e alla forza d’animo con cui affrontano le sfide globali – ha continuato il Capo dello Stato -. La pandemia da Covid-19 ha messo ancor più in evidenza le disuguaglianze esistenti, soprattutto con riferimento alle donne che costituiscono la maggioranza delle persone anziane nel mondo e affrontano il problema della insicurezza economica e del rischio di povertà in misura maggiore rispetto agli uomini della stessa fascia di età”.
Anche l’Italia FederAnziani ha voluto ricordare l’importanza delle persone anziane, delle loro sofferenze soprattutto considerando il periodo difficile che la nostra popolazione sta vivendo. “Quella di quest’anno sarà una festa più amara per i nostri nonni in un contesto di vera e propria emergenza che li vede stritolati su più fronti dal caro bollette, dalle conseguenze della guerra in Ucraina, dal Covid-19 e dal suo impatto sul sistema sanitario. Tutto questo a fronte del contributo che da sempre i nonni danno alle famiglie dei loro figli e nipoti: 38,2 miliardi di euro l’anno, secondo i dati del Centro studi Senior Italia FederAnziani. Da qui, l’appello dell’organizzazione della terza età alle forze della politica, in questo momento di ridefinizione del quadro e di prossima nascita di un nuovo governo, perché quest’emergenza venga affrontata fattivamente, che si affianca all’appello ad affrontare per tempo lo scenario di una società in continuo invecchiamento, dove già da oggi una problematica come quella del declino cognitivo rappresenta il vero tallone d’Achille del nostro welfare”