Centri scommesse sotto il controllo di Cosa Nostra: confisca di beni a Partinico
Applicata anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per la durata di anni due
La Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento di confisca di beni nei confronti di Orvieto Guagliardo Gerardo Antonio, nato a Partinico il 16.12.1982. La misura, emessa dal locale Tribunale -Sezione Misure di Prevenzione, su Proposta del Questore di Palermo, dispone una confisca del valore di circa 300.000 euro. Si tratta, nella fattispecie, di 12 rapporti finanziari, tra cui conti correnti, polizze vita e fondi di investimento, nonché di un’autovettura BMW X6.
La figura di Orvieto Guagliardo è emersa nell’ambito delle indagini della Squadra Mobile di Palermo nell’ambito dell’operazione “GAME OVER”. Indagini che hanno confermato l’esistenza di una forte e indissolubile compenetrazione tra l’attività di Cosa Nostra e la gestione sul territorio di sale gioco e scommesse. Attività in seno alle quali, quotidianamente, si muove una mole di denaro, spesso sottratta a qualunque forma di controllo legale e fiscale, che rappresenta una delle più cospicue fonti di reddito degli ultimi anni per la stessa associazione criminale.
Sale gioco e scommesse a Partinico
Orvieto era stato arrestato nel febbraio del 2018. Nei suoi confronti un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, per il delitto di cui all’art 416 bis c.p., per avere fatto parte di Cosa Nostra. Si fa riferimento, in particolare, a un’articolazione della famiglia mafiosa di Partinico.
Questa, avvalendosi della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, operava il controllo territoriale e delle attività imprenditoriali attive nel settore dei giochi e scommesse a distanza. Si poneva come gruppo antagonista a quello facente capo a Bacchi Benedetto, nato a Partinico il 03.09.1972. Il tutto acquisendo in modo diretto ed indiretto il controllo e la gestione delle attività economiche del settore, conseguendo profitti e vantaggi ingiusti per sé e per altri. Anche attraverso il riciclaggio, il reimpiego e l’intestazione fittizia dei proventi di altre attività delittuose.
L’arresto e la confisca
In questo contesto merge la figura di Orvieto Guagliardo. Responsabile provinciale del circuito di scommesse “Leaderbet”, avrebbe operato in maniera funzionale agli interessi dell’organizzazione mafiosa. Ciò grazie alla imposizione dei brand commerciali allo stesso riconducibile, garantita sul territorio palermitano da esponenti di Cosa Nostra a fronte di un corrispettivo in percentuale dei profitti tratti dall’illecita attività operata nel settore delle scommesse, versato nelle casse dell’organizzazione mafiosa.
Nel novembre del 2019 è arrivata la condanna in primo grado a otto anni e otto mesi di reclusione per il delitto previsto dagli artt. 110 e 416 bis c.p. e per il reato di intestazione fittizia di beni. La Corte di Appello di Palermo, con sentenza del luglio del 2021, ha assolto Orvieto dal reato di intestazione fittizia. Confermato il resto della sentenza. La pena si è così ridotta a otto anni e un mese.
Successivamente l’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Palermo ha svolto gli accertamenti patrimoniali nei confronti del predetto e del suo nucleo familiare. Accertamenti che hanno permesso di evidenziare una notevole sproporzione economica tra i redditi leciti dichiarati. Un elemento che conferma l’impiego di risorse finanziarie di illecita provenienza derivanti dalla attività imprenditoriale favorita da Cosa Nostra.
Con lo stesso provvedimento di confisca si applica a Orvieto la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per la durata di anni due.