Centro anziani di Borgo Nuovo chiuso, la verità di Angelo Figuccia – VIDEO

Angelo Figuccia

Angelo Figuccia dietro la chiusura del centro anziani di Borgo Nuovo. Sarebbe questo il pensiero di molti residenti del quartiere della V Circoscrizione di Palermo. Una segnalazione fatta dall’ex consigliere comunale nonché presidente del Comitato per i Diritti dei cittadini avrebbe portato a chiudere la struttura.

Lo stesso Figuccia, intervistato da Palermo Live, spiega la realtà dei fatti: “Il sogno mio era quello di commemorare i fondatori del centro diurno anziani con una targa. Tra questi c’era Totò Viola, ex consigliere comunale di Palermo nonché del Partito Comunista Italiano, Tanino Vaccaro ex consigliere di quartiere a Borgo Nuovo e segretario del Partito Socialista. C’era Natale Antonacci, anche lui consigliere di quartiere. Ma c’erano pure cittadini comuni che hanno voluto fortemente questo centro anziani perché si chiedevano cosa avrebbero fatto dopo la pensione nella desolazione che c’è nel territorio. Fu così che il consigliere d quartiere di allora approvò la realizzazione del centro”.

La promessa di una targa, finora mai messa

L’attuale presidente di quartiere mi disse l’idea di mettere una targa commemorativa – afferma Figuccia -. Mi disse di fare passare le elezioni regionali e poi andiamo a mettere questa targa. Questa cosa la sa pure il sindaco, la targa la conosce pure il primo cittadino. Mi viene negata questa cosa e quindi io mi metto a indagare. Vengono fuori una serie di storie: prima fa tutti quella che agli inizi degli anni 2000 c’è stato un protocollo d’intesa con l’Istituto Autonomo Case Popolari che non si è mai trasformato in un contratto. A testimoniarlo ci sono i documenti. Il Comune di Palermo doveva pagare un affitto all’Iacp, cosa fino adesso non avvenuta. Ha un debito di circa 35 milioni di euro con l’Iacp mentre per quanto riguarda l’edificio del centro anziani il Comune deve 2 milioni e 800 mila euro. Sono cifre documentate”.

Figuccia attacca il Comitato che gestiva il centro: “Chiaramente essendo un edificio datato ha delle pecche, come l’impianto elettrico di 60 anni, le normative antincendio. Le pulizie venivano fatte da un gruppo di ex Pip voluto dal comitato. Non so come hanno fatto a superare l’ostacolo legale alla Regione Siciliana, ma sta di fatto che c’erano sette-otto Pip che si occupavano delle pulizie. C’era anarchia, non c’erano regole, quest’ultime se le inventavano. Il Comitato che gestiva il centro diurno anziani non si sono mai trasformati in associazione, quindi in ente giuridico e sono rimasti un sedicente comitato rivendicando l’autonomia. Era autogestito”.

I controlli e la chiusura del centro

Se poi arrivano i Nas – continua Figuccia – rispetto a quello che è circolato facendo scoprire il vaso di pandora chiaramente non può essere più un problema mio. C’è l’onorevole Salis che dice che non tutte le leggi sono cose giuste. Ecco, se la loro filosofia è quella di occupare l’edificio abusivamente senza pagare la bolletta della luce, l’acqua, le pulizie. E se questi pagamenti ricadono sulle tasse di noi cittadini non mi sembra tanta giusta la filosofia della signora Salis. Penso che fino a quando ci saranno delle leggi è necessario rispettarle tutti. Siccome è risultato che loro sono abusivi che non hanno mai pagato il canone allo Iacp, non credo che la colpa sia di chi ha messo il dito sulla piaga“.

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