Percorso inverso di un “cervello nostrano” che dagli USA torna a Palermo

La bella storia del 43enne Antonio D’Amore, ingegnere meccanico che sceglie la sua terra dopo anni di dottorato all’estero

Antonio D'Amore

Il ritorno a Palermo dagli Usa di Antonio D'AMore

A volte ritornano recita il titolo di un’opera del Re dell’horror Stephen King. Solo che questa volta la storia che raccontiamo appartiene al mondo delle favole che diventano realtà. E’ quella di un ingegnere meccanico che, a sole due settimane dal conseguimento del titolo accademico, nel 2004 era già volato dalla Sicilia per altri lidi. Ora, Antonio D’Amore, 43 anni, è un “cervello di ritorno”. La sua storia è raccontata su Il Sole 24 Ore di oggi. Lascia Pittsburgh per Palermo grazie ad una borsa di ricerca internazionale. E’ la prima volta che un ricercatore, che si aggiudica la prestigiosa “Consolidator grant”, sceglie il mezzogiorno per la sua attività. Così  torna a Palermo dove aveva iniziato la sua carriera universitaria. 

UN CURRICULUM DI TUTTO RISPETTO

Su su 327 vincitori dei “Consolidator grant” da 2 milioni ciascuno – riservati agli studiosi con almeno 7 anni di attività dopo il dottorato – 47 sono italiani ma solo in 17 proseguiranno i loro studi da noi e ancora meno sono quelli che scelgono il Meridione. Dal 2007 a oggi è la prima volta che il vincitore di un “Consolidator grant” sceglie il Sud per la sua attività. Antonio D’Amore, 43 anni, ha fatto questa scelta. Da Palermo a Londra, dove prende la specialistica in Ingegneria biomedica. Nel 2008, a Pittsburgh, ottiene il dottorato di ricerca e approfondisce l’esperienza di ingegnere di tessuto. È lì che, nel 2011, viene selezionato dalla Fondazione Ri.Med per un programma post-doc oltreoceano. Diventa ricercatore e si dedica allo sviluppo di biomateriali per la rigenerazione del sistema cardiovascolare.

ALL’INIZIO SARA’ SPOLA SICILIA STATES

Alla base del suo rientro in Sicilia c’è la missione di Ri.Med e il progetto “Biomitral”,  che ha fatto ottenere al siciliano la super borsa di ricerca dall’UE. In aggiunta alle risorse di Ri.Med e alla collaborazione con l’università di Pittsburgh in campo c’è anche l’Ismett. Il siciliano farà la  spola tra la Sicilia e la Pennsylvania all’inizio. Sperando di ripetere con i suoi tirocinanti lo stesso percorso internazionale vissuto in prima persona. I 5 ricercatori già assunti, 3post-cod e due dottorandi,  si sono formati in Italia e all’estero.