Challenge sui social, da Blue Whale al ‘Blackout’: cosa sono e perché sono pericolose

Se utilizzate i social, avrete sicuramente sentito parlare delle challenge e di come queste, purtroppo, portino a volte a morti assurde.

L’ultima arriva dalla Cina, dove un influencer di 34 anni ha perso una cosiddetta challenge alcolica con un coetaneo. Costretto a bere più di 3 bottiglie di vodka per “penitenza”, il ragazzo ha accusato un malore ed è morto in diretta, davanti alle decine di utenti collegati.

Cosa sono le challenge

Le challenge sono per l’appunto delle sfide lanciate sui social. Le varie azioni vengono fotografate o filmate, taggando amici e conoscenti con lo scopo di farle diventare virali. A volte le sfide hanno un fine meritevole, di sensibilizzazione sociale, altre sono fini a sé stesse per puro divertimento. Ma c’è una gran fetta di challenge sui social che preoccupa e che è potenzialmente pericolosa.

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Le più pericolose: dalla Blue Whale alla Blackout challange

Sono tanti, troppo, gli adolescenti che hanno perso la vita per imitare un certo tipo di atteggiamento o partecipare ad una challenge. Tutti ricorderanno la Blue Whale challenge, di cui si è parlato parecchio in passato. Una sfida lunga ben 50 giorni che prevede una serie di prove autolesioniste e il cui scopo ultimo sarebbe il suicidio. O ancora la Milk challenge che consiste nel bere tre litri di latte senza fermarsi e senza poi vomitare. Per non parlare dell’agghiacciante Blackout challenge, ennesima follia che consiste nello sdraiarsi sull’asfalto, su una strada ad intenso scorrimento, quando ormai è buio, con l’obiettivo di scattare un selfie e postare poi la foto sui social. 

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13enne morto per overdose di farmaci

Soltanto Il mese scorso, un ragazzo di 13 anni dell’Ohio è morto a causa di una pericolosa sfida che invita i ragazzi ad assumere 12-14 pasticche di un antistaminico da banco per avere allucinazioni nell’ambito della cosiddetta Benadryl Challenge‘  Il 13enne ha iniziato ad avere crisi epilettiche subito dopo aver ingerito il farmaco, mentre un amico lo stava filmando ed è morto poco dopo. 

Una vera e propria emergenza che riguarda soprattutto gli adolescenti, che con le loro insicurezze accettano per non sentirsi paurosi o meno degli altri, privi di stimoli e incuranti del pericolo. 

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