Convenzione di Palermo, il racconto di 20 anni di lotta alla criminalità internazionale
Era il 29 settembre del 2003 quando la Convezione di Palermo, stipulata il 15 novembre del 2000, entrò in vigore.
Una Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale che vede l’adesione, ad oggi, di 190 Stati dell’Onu su 193. Grazie a quell’intesa, la battaglia contro le mafie non è più “solitaria” ma fenomeno globale, sulla condivisione delle competenze e delle esperienze nazionali.
Che cos’è la Convenzione di Palermo
La Convenzione di Palermo rappresenta lo strumento più attuale e importante per la cooperazione di polizia nel contrasto al crimine organizzato. Nell’intesa confluisce il know-how di ciascun firmatario, un anello di congiunzione che valica le frontiere al servizio della legalità, della sicurezza e della giustizia globale.
L’intuizione di Giovanni Falcone
Una splendida intuizione di Giovanni Falcone, il quale comprese come solo una cooperazione internazionale, la più ampia possibile, avrebbe potuto piegare la mafia. Poche settimane prima di essere ucciso, il giudice Falcone aveva partecipato a Vienna alla prima sessione delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e sulla giustizia penale, chiedendo un impegno globale nella lotta alla mafia.
Gli strumenti della Convenzione
A livello operativo, ciò che caratterizza maggiormente la Convenzione è il ricorso a strumenti di contrasto avanzati: le tecniche investigative speciali, le consegne controllate, la sorveglianza elettronica, le operazioni sotto-copertura, la protezione dei testimoni, l’analisi criminale e la prevenzione. Soprattutto le investigazioni comuni svolte costituiscono uno dei più efficaci strumenti di cooperazione contro le organizzazioni criminali transnazionali.
Conferenza internazionale dell’Onu in Aula Bunker
In occasione dell’anniversario il Governo italiano ha organizzato a Palermo, il 29 settembre, una Conferenza internazionale. Le delegazioni di 32 Paesi si confronteranno nell’aula bunker su “La Convenzione di Palermo e i suoi protocolli sulla tratta di persone e sul traffico di migranti: strumenti giuridici e operativi per affrontare le attività criminose nel contesto del Mediterraneo”.
Sono previsti gli interventi, tra gli altri, del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e del Sottosegretario al ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale Maria Tripodi.