È bastato scusarsi per ottenere uno sconto di pena per molestie sessuali. Questa la decisione della Cassazione per un infermiere che aveva molestato una paziente ricoverata in psichiatria.
Il fatto risale al 2011, in Abbruzzo, un uomo (67 anni) aveva baciato e palpeggiato una paziente mentre questa si trovava sul lettino con gli elettrodi attaccati al corpo, per misurare alcuni parametri vitali. A gennaio 2022 la Corte d’appello dell’Aquila gli ha concesso uno sconto di pena in quanto l’uomo ha avanzato delle scuse.
I giudici della Corte d’appello hanno ritenuto che l’attenuate e che, subito dopo i fatti, l’infermiere sia corso a chiedere scusa, sia sufficiente per ritenere che la libertà sessuale non è stata compromessa in modo grave. In questi giorni è poi arrivata la sentenza finale della Cassazione, scritta da un giudice donna, che ha confermato quanto emesso dalla corte d’appello.
Le conseguenze di questo caso sono aberranti. La sentenza viene già presa in esempio da altri difensori di imputati accusati di violenza sessuale per ottenere le attenuanti.