A Chiusa Sclafani, Comune della provincia di Palermo che ricade nell’Arcidiocesi di Monreale, finanziamenti in arrivo dalla Regione Siciliana.
Destinatarie, la Chiesa Madre San Nicolò di Bari e la Basilica di Santa Maria Assunta.
Per i due edifici di culto si prevedono altrettanti interventi, del valore complessivo di duecentomila euro.
Il governo regionale ha già deliberato il finanziamento e le opere partiranno in tempi rapidi.
C’è già a disposizione un progetto esecutivo e, pertanto, si potrà procedere immediatamente ad affidare i lavori.
Si tratta, nello specifico, di un nuovo impianto di illuminazione per la Chiesa Madre San Nicolò di Bari e del restauro di un antico organo a canne per la Basilica di Santa Maria Assunta.
“In entrambi i casi – sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – era un impegno che avevo assunto in occasione della mia ultima visita a Chiusa Sclafani”.
“E gli impegni – aggiunge – si mantengono”.
Come precisa il governatore, si tratta di “una doverosa risposta alle legittime attese dell’intera comunità religiosa di Chiusa Sclafani”.
Nella Basilica di Santa Maria Assunta, si restituiranno funzionalità e decoro a uno strumento prezioso costruito oltre un secolo fa.
E si doterà la Chiesa Madre, luogo di culto assai frequentato. di un moderno impianto di illuminazione in grado di valorizzare gli interni, assicurare il comfort dei fedeli e, allo stesso tempo, garantire un risparmio energetico.
Sia le opere di restauro che quelle di efficientamento energetico verranno eseguite sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni culturali di Palermo.
Ad accogliere con grande soddisfazione l’annuncio degli interventi, il presidente del Consiglio comunale di Monreale Marco Intravaia, esponente di “Diventerà Bellissima”.
“Segnali importanti – spiega – che sottolineano l’impegno concreto del governo di Nello Musumeci nella tutela del patrimonio artistico della Sicilia“.
“Non solo nei grandi centri del turismo – precisa – ma anche nelle località più defilate e meno conosciute”.