Chiusi sette locali a Palermo: mancato rispetto norme anti Covid

Elevate sanzioni per complessivi 13.600 euro

movida

Nel corso dell’ultimo fine settimana a Palermo la Polizia Municipale hanno posto sotto sequestro cinque giorni sette locali, dislocati nelle zone di via Maqueda, via Re Federico e Corso Vittorio Emanuele. Elevate sanzioni per complessivi 13.600 euro. I provvedimenti a seguito dei controlli per il rispetto delle norme anti Covid.

All’atto dei controlli ispettivi nelle attività era in corso la somministrazione di bevande alcoliche con consumazione sul posto. In un altro locale, invece, la somministrazione di bevande avveniva con servizio assistito al tavolo. In un locale si svolgeva l’attività di asporto oltre le ore 22.00, con la presenza di numerosi avventori assembrati privi di mascherine e dediti all’acquisto di cibi cotti per asporto.

Ulteriori sopralluoghi sono stati effettuati in due market, rispettivamente in via Nino Bixio e in via Ruggerone da Palermo; al momento del controllo, i due esercizi commerciali ponevano in vendita, oltre le ore 18,00, bevande alcoliche ai numerosi avventori dediti alla consumazione sul posto.

Sotto sequestro i sette locali per cinque giorni con apposizione di sigilli, per inottemperanza alle
disposizioni nazionali e alle ordinanze sindacali previste per il contenimento del virus. Per i gestori sanzione per inottemperanza alla sospensione dell’attività di vendita di bevande alcoliche oltre le ore 18,00, con
verbale di euro 400
; e altresì per assembramento degli avventori in quanto non mantenevano una distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro. Anche in questo caso verbale di euro 400. Cinque di questi non indossavano dispositivi di protezione.

Tutti gli avventori presenti nei locali controllati, in totale 11 persone, sono stati identificati e sanzionati per inottemperanza all’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale prevista nel DPCM e anche per non avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Verbale di 800 euro ciascuno”.

FOTO D’ARCHIVIO