“Una risata vi seppelirà“: questo è quanto ha scritto l’assessore alla Mobilità Giusto Catania rispondendo a tono su Twitter alla mozione di sfiducia che lo vedeva coinvolto. Ma di sicuro, le metaforiche esequie non sarebbero potute mai avvenire al cimitero dei Rotoli di Palermo. Nel camposanto palermitano infatti continuano ad aumentare le salme in attesa di una degna sepoltura. Un’emergenza che perdura ormai da un anno e mezzo. Le bare accatastate nei depositi sono solite ad oltre 900 unità. Fra i gazebo e i vecchi depositi ormai non si sa più dove mettere le salme, alcune lasciate da mesi sul nudo asfalto. Nella parte più antica del camposanto alcuni uccelli hanno addirittura nidificato nelle travi. Insomma, uno stato di assoluto abbandono e degrado, al cospetto del quale, la mozione di sfiducia del consiglio comunale di Palermo contro l’assessore Maria Prestigiacomo assume un forte ruolo politico. L’accusa, in buona sostanza, riguarderebbe l’incapacità di onorare gli impegni presi a livello infrastrutturale relativamente al cimitero.
Diverse le problematiche del camposanto indicate nel documento depositato a Sala delle Lapidi dai consiglieri d’opposizione. A cominciare da quelle legate al nuovo forno crematorio che, dopo sei anni, rimane incompiuto “allo stato di studio di fattibilità tecnico economica, per l’impssibiltà di approvazione del progetto definivo”. Altre criticità sono state state attenzionate dall’Arta e dall’Asp, che hanno espresso parere oon positivo sull’opera. La prima si è pronunciata sul mancato collaudo della rete per la protezione caduta massi, la seconda per il blocco dei lavori del sistema fognario. A tutto ciò va aggiunto lo stato di incuria generale dell’area cimiteriale, tra transennamenti e zone non accessibili addirittura dal 2008 per effetto di un’ordinanza sindacale dell’allora sindaco Diego Cammarata. Insomma, un quadro sconfortante a trecentosessanta gradi che non accenna ad avere un miglioramento.