Cinisi, rapinata una banca Unicredit: malviventi fuggono con un bottino di 110 mila euro

Maxi-rapina presso la filiale Unicredit di Corso Umberto I a Cinisi. Due persone con cappellino e mascherina hanno portato a termine un colpo da oltre cento mila euro

cinisi unicredit

Rapina oggi pomeriggio presso una banca Unicredit a Cinisi, portata a termine da due banditi armati di taglierino. I malviventi, fingendosi clienti e indossando mascherina e cappellino, si sono introdotti nei locali di Corso Umberto I e hanno rinchiuso i dipendenti e i clienti in una stanza, aspettando l’apertura a tempo delle casse temporizzate. Successivamente i due sono fuggiti a piedi, con un bottino di 110 mila euro.

Sull’episodio indagano i Carabinieri di Carini, intervenuti sul posto. Si cerca di risalire all’identità dei rapinatori anche grazie al supporto delle videocamere di sorveglianza.

SINDACATO FABI: “LA MASCHERINA ANTI-COVID AVVANTAGGIA I BANDITI”

“Lo avevamo detto che non bisognava abbassare la guardia –  afferma Gabriele Urzì, Segretario Provinciale FABI e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo -. E i colpi registrati nei primi tre mesi nell’anno ne sono la conferma, in ultimo il preoccupante episodio di oggi a Cinisi. I rappresentanti aziendali della sicurezza delle banche – prosegue Urzì – a volte probabilmente sottovalutano, con riferimento alla Pandemia da Covid 19, che dall’inizio ad oggi sono decine i colpi messi a segno da rapinatori in tutto il Paese. Che, a posto del classico passamontagna, si mescolano ai clienti con una mascherina FFP2. Che svolge lo stesso compito senza dare nell’occhio: nascondere il volto dei malviventi.

Forse si sottovaluta che la mascherina, come confermano gli investigatori – continua la nota sindacale -ci tutela ovviamente dal rischio di contagio, ma avvantaggia i banditi. Che si spacciano per normali clienti in attesa e poi tirano fuori le armi da taglio o da fuoco e portano a segno le rapine. Così la mascherina diventa un ‘attrezzo del mestiere’ facile da usare e facile da nascondere nella fase della fuga quando non serve più.  A questo aggiungiamo la dismissione dei servizi di guardia armata, che facilita non poco i malintenzionati.

Inoltre è preoccupante – conclude il sindacato Fabi – che spesso i rapinatori, invece di arraffare il poco contante ormai presente allo sportello (vista l’adozione dei cassetti blindati che erogano solo il contante relativo all’operazione in corso), si introducono nei locali immobilizzando clienti ed impiegati attendendo l’apertura delle casseforti a tempo”.