Il 14 agosto 2018, esattamente cinque anni fa, crollava il Ponte Morandi, a Genova. L’Italia intera assisteva a una delle stragi più impressionanti del nostro Paese, che causò la morte di 43 persone. Dopo cinque anni, resta una ferita ancora aperta in attesa che venga fatta giustizia.
Il Ponte che collegava Genova al Ponente, passando per il fiume Polcevera, crollò alle ore ore 11:36. Il 3 agosto 2020 è stato inaugurato il nuovo viadotto Genova San Giorgio, costruito su disegno dell’architetto Renzo Piano.
Il processo
Il 7 luglio 2020 è iniziato il processo con 59 imputati. Tra questi: dirigenti, funzionari e tecnici di Autostrade per l’Italia, ministero delle Infrastrutture e Spea, Società progettazioni edili autostradali. Le accuse sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Le indagini sono durate tre anni. La sentenza di primo grado è attesa per il 2024, ma potrebbe ancora slittare.
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