Emergenza: cinque mila tonnellate di rifiuti nelle strade di Palermo

Con Bellolampo chiuso, a Palermo difficoltà nella raccolta dei rifiuti. Bando per “esportare” l’immondizia

carini

Nelle strade di Palermo in questi ultimi giorni si sono accumulati almeno 5mila tonnellate di rifiuti. Con il blocco di Bellolampo, la Rap non ha più spazio per accogliere le mille tonnellate di spazzatura che ogni giorno si producono a Palermo. Secondo le stime della Rap, riportate dal quotidiano La Repubblica, ogni giorno non vengono raccolte circa 500 tonnellate di rifiuti perché è impossibile conferirle in discarica. Manca lo spazio necessario per “abbancarle”. E quindi l’azienda quotidianamente deve scegliere quali itinerari ripulire. Viene data la precedenza alle zone vicino a caserme e ospedali. Ma nella lista delle priorità ci sono anche le scuole e quelle vie strette che, se invase dai rifiuti, diventano non percorribili. Tutto il resto della città, a rotazione, resta scoperto.

BANDO PER “ESPORTARE” I RIFIUTI FUORI DALL’ISOLA

La Rap, sollecitata dal sindaco, ha emanato il bando per cercare aziende disposte a portare fuori dalla regione 110mila tonnellate di rifiuti. Non è una operazione indolore, perché costerà non meno di 150 euro a tonnellata. I costi quindi aumenteranno, e, prevedibilmente, dovranno essere coperti dai cittadini con l’aumento della Tari. Dovrebbero essere collocate per prime le oltre 10mila tonnellate che sono ammassate nei piazzali di Bellolampo. Il bando scade il 21 dicembre, data entro la quale il Comune spera di aver già ottenuto dalla Regione l’autorizzazione a utilizzare altri spazi della sesta vasca, e potere collocare quindi 145mila tonnellate.

SI TORNA A PENSARE AI TERMOVALIZZATORI

Ma tutto ciò probabilmente non basterà, in quanto questo sistema rifiuti ha un’autonomia di tre anni. Quindi la Regione apre di nuovo a termovalorizzatori e inceneritori. L’assessorato guidato da Alberto Pierobon ha un Piano rifiuti che assegna la priorità assoluta agli impianti pubblici, lasciando le porte aperte agli inceneritori ed ai termovalorizzatori. Ma, come al solito, appena si comincia a parlare di questo argomento partono le critiche. Il deputato grillino Giampiero Trizzino ha infatti osservato: «Il piano non prevede quali e quanti impianti di incenerimento o di recupero energetico realizzare, sui quali noi restiamo fermamente contrari, rinviandone l’analisi del fabbisogno al redigendo piano dei rifiuti speciali. Il piano, inoltre, appare già superato prima ancora della sua operatività». Tutto questo mentre i cittadini di Palermo devono convivere con cinque mila tonnellate di rifiuti, da raccogliere a rotazione.