Nel duplice omicidio avvenuto a Cisterna di Latina c’è una possibile svolta. Infatti, nell’auto di Christian Sodano, reo confesso di aver ucciso la mamma e la sorella della ex fidanzata, Desyrée Amato, sono stati trovati alcuni oggetti che contrastano con la ipotesi di delitto d’impeto, circolata a caldo. Anzi, aprono la strada alla ipotesi della premeditazione.
Gli investigatori non escludono che il 27enne possa aver avuto un piano. Nell’auto del killer, infatti, è stato trovato uno zaino di colore scuro. All’interno conteneva un paio di guanti, sacchi di plastica e nastro adesivo per pacchi e guanti. Non solo. Stando a quanto riporta Il Messaggero, a bordo della vettura c’erano anche un paio di manette, un manganello del tipo in dotazione alle forze di polizia e un manganello telescopico.
Circostanza che getta ulteriori ombre sulle reali intenzioni del 27enne, che ha sempre sostenuto di aver sparato in un gesto d’impeto. Inoltre, i sacchi neri, lo scotch e tutto il resto, rimandano inevitabilmente all’omicidio di Giulia Cecchettin. Filippo Turetta li aveva preparati e usati per coprire il cadavere della studentessa, poi ritrovata senza vita nel lago di Barcis.
Nel borsone del 22enne di Torreglia, che dopo l’omicidio tentò la fuga in Germania, furono trovati guanti, manette e scotch. Da qui l’ipotesi, che potrebbe anche essere una suggestione, che anche Sodano possa aver pianificato di rapire Desyrée. Lui ha spiegato i manganelli e le manette “sono ricordi della mamma”. La donna era una poliziotta, ed è morta nel 2016. Ma perché, si chiedono gli investigatori, li avrebbe portati con sé anche il giorno del duplice omicidio? Cosa aveva i mente?