Torretta crocevia della mafia siciliana. Dal paese del palermitano non sarebbero passati solo emissari di Cosa nostra americana, ma anche pizzini per Messina Denaro. È quanto emerge dall’inchiesta “Crystal Tower”. che ha portato al blitz dei carabinieri, con 11 misure cautelari: dieci gli arresti, 9 in carcere, uno ai domiciliari e per un altro obbligo di dimora. Fra gli arrestati c’è Di Maggio Lorenzo, detto «Lorenzino», È tornato in libertà nel 2017, ma con sorveglianza speciale e obbligo di dimora nel comune di Carini in provincia di Palermo. Secondo gli investigatori Di Maggio avrebbe svolto il ruolo di raccoglitore dei pizzini per Messina Denaro.
Il pentito Antonino Pipitone ha messo a verbale che «Lorenzino» è il collettore dei pizzini in arrivo, destinati al superlatitante Matteo Messina Denaro. I messaggi per la “primula rossa” della mafia erano recapitati all’Amat, dove Di Maggio era dipendente, oppure a casa della madre. Pipitone lo accusa di essere stato il postino dei messaggi per il capomafia di Castelvetrano. Ecco cosa ha raccontato il collaboratore di giustizia: «Gran parte dei “pizzini” sia della provincia che dei mandamenti di Palermo che dovevano arrivare al superlatitante arrivavano sempre a lui». Pipitone ha inoltre svelato che i “pizzini” venivano poi consegnati da Di Maggio a Calogero Caruso. «Il quale ─ ha precisato ─ a sua volta li consegnava a Campobello di Mazara, utilizzando l’auto del Comune di Torretta, dove Caruso all’epoca lavorava».