Nella classifica gestione pandemia Covid, l’Italia è 59esima: bocciata
Come dimostrato dalla classifica mondiale redatta con i parametri della gestione pandemia, l’Italia non è un paese modello
Il Lowy Institute è un centro di ricerca australiano, che in relazione all’efficienza con cui è stato affrontato il Covid, ha redatto una classifica su 98 Paesi del mondo. In testa c’è la Nuova Zelanda, seguita dal Vietnam, che precede Taiwan, Thailandia e Cipro. La Cina non figura in questa classifica, perché secondo l’istituto è tra i Paesi che «non danno dati attendibili». L’ultimo in classifica è il Brasile, che è preceduto dal Messico. Terzultima Colombia, quartultimo Iran, quintultimi gli Usa.
IL METODO
Per costruire la classifica, l’Istituto ha considerato il numero di casi, i morti, i casi per milione di abitanti, e i test per migliaia di persone. La media del ranking tra questi indicatori è stata normalizzata per ogni paese in modo da produrre un punteggio tra 0, peggior performance, e 100, miglior performance. Questo in ogni giorno delle 36 settimane che hanno seguito il millesimo caso di Covid- 19 confermato.
ITALIA BOCCIATA
L’Italia in questa classifica è 59esima, con un punteggio di 40,4. Ma a parte il ranking, c’è un abisso in centesimi tra il 94,4 raggiunto della Nuova Zelanda e il al 4,3 del Brasile. Per quanto riguarda l’Italia, se si traduce in decimi il suo 40,4, si vede che sarebbe un po’ più di 4. Un voto bassino, che corrisponde a una sonora bocciatura, nonostante ci sia chi sta peggio. Ma c’è anche chi sta meglio. Infatti nella Top Ten si trova Cipro (quinta con 83,3), l’Islanda (settima con 80,1) e la Lettonia (nona con 77,5). Un buon voto l’hanno anche l’Estonia (undicesima con 76,4), Malta (quattordicesima con 73,3), la Finlandia (diciassettesima con70,4), la Norvegia (diciottesima con 70), la Lituania (diciannovesima con 69,7), la Slovacchia (22esima con 64,5) e la Danimarca (23esima con 62,9),
CHI STA PEGGIO
Sotto la sufficienza, ma ancora meglio dell’Italia, ci sono la Grecia (32esima con 58,4), la Slovenia (33esima con58,1), la Svezia (35esima con 55,5), l’Austria (42esima con 52,8), l’Irlanda (43esima con 51,3), la Serbia (51esima con 46,8), l’Ungheria di Orbán (52esima con 46,3), la Svizzera (53esima con 45,9) e la Germania 55esima con il 45,8. Subito prima dell’Italia c’è il Paraguay, con 40,9 e subito dopo la Bielorussia con 39,7. Poi Canada e Israele, appaiati al 39,5.
VERSO GLI ULTIMI POSTI
Il Regno Unito di Boris Johnson, è 66esimo con 37,5, ma sta comunque meglio della Francia di Macron, 73esima con il 34,9. Poi ci sono i Paesi Bassi 75esimi con il 33,5, la Russia di Putin, 76esima con con 32, 00 e la Spagna, 78esima con 31,2. Insomma, l’Italia non è proprio tra i peggiori, ma non è neanche un modello, come a voltr si vuole fare credere.