La sanità in Italia è in difficoltà: nulla di nuovo che non si sapesse. Un nuovo rapporto di Crea (Centro per la ricerca economica applicata) Sanità mostra che le opportunità di ricevere servizi sanitari non è uguale in tutto il territorio nazionale.
Al primo posto c’è il Veneto, all’ultimo la Calabria, che è molto vicina alla regione Sicilia. La differenza di punteggio attribuita tra la prima regione in classifica e l’ultima è decisamente ampia. Una nota positiva è che il divario tra Nord e Sud sta lentamente diventando più piccolo.
Il rapporto Crea ha messo in fila i dati su venti indicatori diversi per tutte le Regioni e le Province autonome italiane, per misurare la “opportunità di tutela socio-sanitaria offerta ai propri cittadini”. Si va dagli accessi al Pronto soccorso, la prevenzione vaccinale e prestazioni specialistiche eseguite nei tempi, alla quantità di persone che rinunciano alle cure, l’indice di salute mentale, la speranza di vita degli over 65. E ancora l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico e la spesa sanitaria pubblica.
Le eccellenze, per così dire, sono Veneto, Piemonte, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano. Nel complesso, qui abitano 13,3 milioni di cittadini: si tratta degli italiani che in media riescono a ricevere le migliori prestazioni sanitaria nel Paese.
Subito al di sotto c’è un gruppo di Regioni con prestazioni sotto il 50% comunque sopra la media nazionale, che è al 43,8%: Provincia autonoma di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Valle D’Aosta, Lombardia, Liguria. Si parla complessiva di 19,3 milioni di residenti.
C’è poi il gruppo di Regioni che hanno un livello di prestazioni tra il 37% e il 44%: Sardegna, Campania, Lazio, Abruzzo, Umbria e Puglia, che in tutto hanno 18,9 milioni di abitanti. Infine, i risultati peggiori sono in Sicilia, Molise, Basilicata e Calabria con il 26%.