Flop click day. Musumeci contro Tim. Ma la Regione ha le sue colpe

È il solito spettacolo della politica che prova a chiudere i buchi che non ha saputo prevenire

Scappati i buoi, Musumeci prova a chiudere la stalla. Il governatore vuol rescindere il contratto con la Tim, alla quale si è affidata per il click day. È il solito spettacolo della politica che prova a chiudere i buchi che non ha saputo prevenire. Un guasto tecnico, ha spiegato la Regione, alla piattaforma della Tim, diventato crash day per la già disastrata immagine di Palazzo d’Orleans e, ancor più per i tantissimi imprenditori rimasti bloccati davanti al computer per richiedere, invano, il bonus. Un sistema che, ai più, pare una lotteria, un bonus affidato più alla velicità delle dita che a criteri razionali.

Se ne riparlerà giovedì, salvo ulteriori imprevisti. Perché sono sempre imprevisti, ma puntualissimi, i disguidi che bloccano i sistemi delle pubbliche amministrazioni, a Roma come a Palermo, e probabilmente pure altrove. Ministeri, Inps, la Regione, alla data fatidica assistono al fallimento dei sistemi informatici. E, con tutti i precedenti, anche questa volta, si è arrivati alla vigilia in queste condizioni. E, a farne le spese, sono, di volta in volta, lavoratori che aspettano la cassa integrazione, imprenditori messi in ginocchio dalla crisi innescata dalla pandemia. O dalla incapacità di chi amministra a controllare e prevenire. Un “disguido”, lo ha definito con un eufemismo che sa di superficialità l’assessore alle Attività produttive, dopo che l’anomalia è stata scoperta soltanto la notte precedente il click day.

Ora il governatore tuona, come fa spesso, quando un danno, materiale o di immagine, è ormai fatto. Soltanto che, tuona tuona, ma non piove mai: “Ho dato mandato all’Ufficio legale della Regione di verificare se esistono le condizioni per procedere con la rescissione del contratto nei confronti della Tim Spa e con la richiesta di risarcimento danni. È un danno di immagine della stessa azienda e nei confronti dell’amministrazione regionale, ma soprattutto per le decine di migliaia di imprese che, costrette a fermarsi in piena pandemia, dovranno attendere ancora per ottenere le risorse stanziate dal mio governo. Ho già chiesto una relazione dettagliata sull’accaduto ai dirigenti generali regionali dell’Arit e delle Attività produttive, anche per accertare eventuali responsabilità interne. Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Nel frattempo, spero che la Tim Spa voglia scusarsi con il suo cliente Regione anche se si è già assunta la responsabilità dell’anomalia riscontrata, in nottata, sulla piattaforma”. Accertarsi, per tempo, che tutto funzionasse per bene, magari, avrebbe evitato tutti questi tuoni.

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