Dall'Italia

Clochard ucciso a botte, il pestaggio ripreso dalle telecamere: si indaga su una baby gang

Il clochard africano ammazzato di botte nella notte tra domenica e lunedì a Pomigliano era già stato aggredito alcuni mesi fa a suon di calci e pugni. Frederick Akwasi Adofo, questo il suo nome,  43 anni, era originario del Ghana. Il senzatetto, immigrato dall’Africa centrale, era stato preso di mira da tempo da un gruppo di giovani delinquenti della zona che si facevano beffe di lui per il suo aspetto trasandato e per il fatto che avesse un portamento sui generis, probabilmente dovuto all’alcolismo. Si ipotizza che anche il colore della sua pelle desse “fastidio” alla baby gang. Un bullismo esasperato perpetrato ai danni dell’extracomunitario senza fissa dimora che durante l’inverno aveva propiziato un primo pestaggio.

Le telecamere avrebbero ripreso l’intera scena del pestaggio del clochard

Poi per il clochard c’è stata una tregua. L’altra notte, alle due e mezza, Frederick è stato poi percosso a morte nei pressi del parcheggio di un noto supermercato, in via Principe di Piemonte, vicino al Parco delle Acque, zona semiperiferica di Pomigliano. Lì di solito chiedeva l’elemosina.

L’immigrato è stato poi ritrovato riverso in una pozza di sangue il mattino successivo. Inutile il suo trasporto in ospedale. Frederick è deceduto dopo ore di sofferenza in un letto dell’ospedale civile di Nola, in cui era stato ricoverato. Ha riportato un’emorragia interna addominale a causa dei numerosi calci subiti. È quanto finora emerge dalle prime indagini su questo atroce caso di violenza di strada.

L’investigazione è dei carabinieri di Castello di Cisterna. Potranno avvalersi delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona di via Piemonte a Pomigliano d’Arco, che avrebbero ripreso l’intera scena.

Foto frame video Studio Aperto

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Redazione PL