Il Codacons Sicilia, con il suo Vice Presidente Bruno Messina, interviene commentando i dati sull’inflazione registrati in Sicilia nel 2024. Infatti, nel corso dell’anno ormai trascorso l’Isola ha visto significativi aumenti dei prezzi al consumo. Questo ha inciso sensibilmente sulla vita quotidiana dei siciliani. In particolare, spiega l’avvocato Bruno Messina, secondo i dati dell’Ufficio Statistica del Comune di Palermo, il carrello della spesa ha subito un incremento del +1,2% rispetto all’anno precedente, evidenziando una tendenza al rialzo che rischia di impoverire ulteriormente le famiglie siciliane. Andando più nel dettaglio, la città di Siracusa arriva al 2% di inflazione, che è il risultato peggiore in Sicilia, mentre, al contrario, Trapani arriva allo 0,7% con il miglior risultato per l’Isola. I rincari maggiori si registrano nei “servizi ricettivi e nella ristorazione”, in cui gli aumenti sono del 7,4%, a cui seguono “bevande alcoliche e tabacchi” con un incremento del 3,3% e poi i “prodotti alimentari e le bevande analcoliche”, che subiscono una crescita del 2,5%. Per non parlare del settore dei “trasporti”, in cui si sono registrati incrementi significativi, proprio in vista delle festività natalizie; i prezzi dei voli hanno subito aumenti fino al 1.000%, ad esempio, la tratta Milano-Catania, che normalmente costa in media 34 euro, ha raggiunto i 389 euro. In media l’aumento del costo della vita in Sicilia comporta un aggravio di spesa pari a circa 227 euro annui. E in questo modo, continua Bruno Messina, le famiglie vedono ridursi la loro capacità di acquistare beni e servizi essenziali, con la conseguenza che coloro che ne risentono maggiormente sono le fasce più vulnerabili della popolazione, come pensionati, disoccupati e lavoratori precari. Viceversa le piccole e medie imprese siciliane, che costituiscono una parte importante del tessuto economico dell’Isola, potrebbero risentire del calo della domanda.