Arrivano nuovi dettagli sull’aggressione di sabato 12 giugno in via Maqueda, dove un 32enne bengalese ha colpito con una spranga un barbiere suo connazionale. La lite sarebbe scoppiata per futili motivi: l’aggressore non avrebbe infatti gradito il taglio che il parrucchiere aveva fatto al nipote e aveva richiesto indietro il denaro sborsato. Davanti ad un rifiuto, ha dunque reagito con la violenza.
Gli agenti hanno arrestato il 32enne cittadino del Bangladesh in flagranza di reato con l’accusa di estorsione aggravata. L’operazione ha coinvolto i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palermo e gli agenti della Stazione Piazza Marina e del Nucleo Operativo della Compagnia Piazza Verdi.
Le numerose chiamate dei cittadini hanno allertato i militari nel pomeriggio di sabato. Davanti alla parruccheria di via Maqueda, gli agenti hanno trovato il proprietario dell’esercizio commerciale, bengalese di 29 anni, riverso a terra con evidenti ferite lacero-contuse al capo.
L’aggressione si era tenuta poco prima per motivi legati al taglio di capelli che la vittima aveva fatto il giorno prima ad un bimbo di sei anni, nipote dell’aggressore. Il lavoro non sarebbe stato gradito, anzi.
Il 32enne ha minacciato il barbiere davanti ad altri clienti con una spranga in ferro, che aveva nascosto sotto la maglietta. Dopo aver chiesto indietro la somma di denaro pagata e aver incassato il rifiuto del ragazzo, lo ha colpito più volte al capo. Poi si è dato alla fuga sbarazzandosi dell’arma.
Il malcapitato è adesso ricoverato all’ospedale Civico di Palermo. Non è in pericolo di vita. In arresto l’aggressore, che è stato associato presso la casa circondariale Lorusso-Pagliarelli in attesa dell’udienza di convalida da parte del Gip del Tribunale di Palermo.