Colpo al mandamento mafioso Uditore-Passo di Rigano, i NOMI dei 19 arrestati a Palermo – VIDEO
Tra i 19 arresti dell’operazione che questa notte è scattata dalle 3 a Palermo contro il mandamento mafioso Passo di Rigano-Uditore spicca il nome del boss Francesco Bonura, che dopo essere stato scarcerato sarebbe “risultato particolarmente attivo nella riorganizzazione di una rete relazionale qualificata allo scopo di ribadire la propria forza ed ingerenza, ma anche al fine di condividere i vantaggi economici delle citate iniziative imprenditoriali”.
In carcere sono finiti Girolamo Buscemi e Agostino Sansone, anche Giovanni Buscemi, 67 anni; Eugenio, Dario e Giacomo Avellino, di 56, 29 e 63 anni, Alessandro e Giuseppe Costa, di 40 e 60 anni, Gaetano Manlio Porretto, 70 anni, Giuseppe Sansone, 77 anni, Gaspare Perna, 55 anni, Angelo Rosario Parisi, 70 anni, Giusto Catania, 42 anni, Domenico Salerno, 52 anni, Roberto Sansone e Mauro Pace, di 41 e 76 anni. Agli arresti domiciliari per Antonino Buscemi e Michele Spataro, di 70 e 71 anni.
Agostino Sansone fu arrestato nel 2022 alla vigilia delle elezioni comunali di Palermo per voto di scambio politico-mafioso. Fu assolto in primo grado, ma è stato presentato ricorso da parte della Procura. Questa notte la polizia lo ha arrestato in quanto ritenuto reggente della famiglia mafiosa dell’Uditore.
Le indagini hanno rivelato il tentativo di alcuni membri di consolidare il proprio potere all’interno dell’organizzazione, specialmente nel settore edilizio, con l’obiettivo di controllare le attività produttive nell’area di Palermo. Tra gli arrestati spicca il ritorno di un esponente mafioso storico che, dopo aver scontato un periodo di detenzione, ha cercato di riorganizzare la rete relazionale per rafforzare il proprio potere economico.
Incontri segreti e pressioni estorsive
Gli investigatori hanno documentato incontri segreti tra i membri del clan, anche in locali e fondi agricoli, finalizzati a discutere la gestione dell’associazione mafiosa e le sue dinamiche estorsive. Uno degli episodi di maggiore rilievo riguarda il controllo delle attività nel settore edilizio, con il clan che esercitava forti pressioni su imprenditori per garantire il proprio monopolio.
L’indagine ha portato anche alla scoperta di nuovi esponenti mafiosi, coinvolti in pratiche estorsive e in alcune iniziative imprenditoriali redditizie per il gruppo. Tra queste, emerge la società A.C. Milano, che gestiva la discoteca Notre Club, teatro di violenti episodi, inclusi l’omicidio di Celesia nel dicembre 2023.
Le altre società sequestrate sono Golden Blu Costruzioni srl, Società cooperativa Futura, la Florens srl, Ad Astra srl, Vb Immobiliare srl. Il sequestro di questi beni è pari a 10 milioni di euro.