Dal mondo

Come Kiev si prepara alla resistenza: «Aspettiamo il nemico, non abbiamo paura»

Dopo il primo giorno di coprifuoco totale, a Kiev è scattata la corsa alla resistenza. Sono cominciate a spuntare le barricate come funghi. Sacchetti di sabbia, reti, cassoni dell’immondizia, copertoni e qualsiasi altro materiale pur di fermare i russi intrappolandoli nella città, in una guerriglia casa per casa. Gli sbarramenti più importanti sono presidiati da civili con il bracciale giallo e dalle forze ucraine Le poche macchine che ci sono ancora in giro sono costrette a circolare fra le gimkane appositamente studiate. Kiev è stata trasformata in un dedalo, che sarà infernale per le lunghe colonne russe attestate a 20-30 chilometri dalla capitale. Ci sono condomìni che scavano trincee per bloccare le strade. Anche le targhe delle vie sono state tolte, per sabotare e disorientare i piani del nemico.

I GIOVANI NON HANNO PAURA

Un giovane che guida la resistenza in un quartiere chiave, spiega, sereno: «Non ho paura di morire per la mia patria. Tanti anni fa i giovani di Praga e Budapest hanno combattuto contro l’invasione sovietica. Adesso tocca a noi». Ha la radio portatile per tenersi in contatto con la difesa popolare dei vari quartieri, ed è circondato dall’”arsenale” costituito da centinaia di bottiglie molotov. Sostiene che se centrano un blindato con 8-10 bottiglie incendiarie riusciranno a fermarlo. Ci sono molti civili, tanti studenti, tanti operai. Tutti pronti a sacrificarsi piuttosto che lasciare passare i russi. «Combattiamo per l’Ucraina, ma anche per l’Europa ─ dicono ─. Dopo di noi toccherà ai baltici, e poi?». Sono tutti pronti, ma probabilmente se i carri armati russi entrassero davvero in città verrebbero spazzati via, e l’invasione si trasformerebbe in un bagno di sangue.

Published by
Pippo Maniscalco