Commerciante aggredito a Palermo, scatta il “Dacur Willy” per un uomo e i tre figli
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Il Questore di Palermo ha emesso il divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento, il cosiddetto “Dacur Willy”, nei confronti di quattro palermitani, rispettivamente padre e tre figli, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di gravi condotte che hanno turbato l’ordine e la sicurezza pubblica. Nello specifico, infatti, le misure di prevenzione traggono origine da episodi delittuosi risalenti tra il marzo e l’ottobre scorso, quando si sarebbero intrattenuti presso un locale, nel quartiere Oreto-Stazione, occupando sedie e tavoli e pretendendo di consumare giornalmente, senza pagare, in maniera illimitata cibi e bevande.
Locale danneggiato e aggressione al titolare
Tali condotte venivano poste creando un clima di terrore nelle vittime e minacciando il proprietario del locale di peggiori ripercussioni qualora si fosse ribellato o avesse contattato le forze dell’ordine. Gli stessi, in più occasioni, avrebbero tra l’altro danneggiato gli arredi del locale e, in una specifica circostanza, avrebbero aggredito il titolare con calci e pugni.
Gli odierni provvedimenti, emessi dal Questore di Palermo, all’esito degli accertamenti sviluppati dalla Divisione Anticrimine della Questura, sono volti sia a prevenire il verificarsi di disordini negli esercizi pubblici o di pubblico intrattenimento, sia a contrastare i fenomeni di illegalità che pongono in serio pericolo la sicurezza pubblica e l’incolumità dei cittadini.
Ai destinatari della misura, il Questore ha vietato per 3 anni l’accesso e la frequentazione sia del locale pubblico, teatro degli eventi, sia dei locali pubblici limitrofi ricadenti nell’area interessata dagli eventi delittuosi, sia di accedere e stazionare nelle immediate vicinanze di alcuni locali di pubblico intrattenimento ovvero esercizi pubblici presenti nel territorio dell’intera provincia di Palermo.
Daspo “fuori contesto”
A carico dei quattro palermitani inoltre è stato applicato anche il daspo “fuori contesto” che, come da recente normativa, impedisce l’accesso a persone che si siano rese responsabili di gravi reati, realizzati al di fuori del contesto sportivo, allo scopo di impedire che queste possano riprodurre le stesse condotte illecite o violente, anche all’interno degli stadi o in luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, nei quali comportamenti analoghi potrebbero comportare gravi rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Pertanto, poiché le condotte dei quattro uomini sono indicative di una propensione alla violenza, gli è stato vietato, per un periodo di 3 anni a tre di essi e di 4 anni a uno, di accedere agli impianti sportivi del territorio nazionale ove si disputeranno tutte le manifestazioni calcistiche, anche amichevoli ampiamente pubblicizzate, dei Campionati italiani di serie “A”, “B”, “C” organizzati e disciplinati dalla FIGS, compresi quelli riconducibili alla Divisione “calcio a 5” della succitata Federazione italiana gioco calcio, Lega Nazionale Dilettanti, nonché dei tornei nazionali organizzati dalla F.I.F.A e quelli di Champions League, Europa League, Coppia Intercontinentale e Conference League organizzati dalla UEFA, TIM CUP E Supercoppa di Lega, e quelli della Nazionale Italiana di Calcio, Campionato Primavera, Coppa Italia Primavera, Supercoppa Primavera.