L’ex commissario anti-Covid Candela rischia un processo per abuso d’ufficio

Ancora guai per l’ex manager Asp

Candela

Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex manager dell’Asp di Palermo Antonino Candela, ai domiciliari da maggio con l’accusa di aver intascato tangenti sugli appalti sanitari, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Sorella Sanità”.

L’accusa in questo nuovo procedimento riguarda l’abuso d’ufficio e omessa denuncia di reato nell’ambito. Quando il manager era a capo dell’Asp di Palermo avrebbe censurato il veterinario Paolo Ingrassia. Il quale aveva segnalato dichiarazioni false nel curriculum di un collega “promosso” dal manager.

Candela, secondo le indagini della procura, non ha denunciato quanto era stato segnalato da Ingrassia ma ha confermato l’incarico. Sarebbe stato punito lo stesso veterinario che avrebbe segnalato il presunto abuso che è stato demansionato e sospeso dal servizio.

L’udienza preliminare è fissata il 21 gennaio davanti al giudice Lorenzo Jannelli.

RAZZA: “QUADRO IMPIETOSO”

L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, intervenuto in merito all’operazione “Sorella sanità” condotta dalle fiamme gialle. “La storia personale e le pubbliche considerazioni di tante istituzioni su alcuni dei soggetti coinvolti, a partire dal dottor Candela, stonano con le risultanze di questa attività investigativa. E per questo la vicenda lascia ovviamente attoniti. Ma saranno immediati, già questa mattina, tutti i provvedimenti conseguenti”.