Politica

Commissione antimafia, il vice presidente Riccardo Gennuso si autosospende

Polemiche in seno alla neonata Commissione antimafia in Sicilia. La discussione verte, in particolare, sulla nomina di Riccardo Gennuso a vice presidente; una scelta che ha causato non poche critiche dal momento che l’esponente di Forza Italia all’Ars risulta attualmente indagato per estorsione.  

“Dopo una lunga interlocuzione con il presidente Antonello Cracolici, ho deciso di autosospendermi dalla carica di vice presidente vicario della Commissione antimafia, per il rispetto che ho per lo stesso organismo”. Così ha infine dichiarato Gennuso. “Ho denunciato un capomafia di Palermo che risponde al nome di Cosimo Vernengo, condannato a 9 anni. È un colpo di bassa strategia politica da parte del mio caro amico Ismaele La Vardera che, essendo a conoscenza della mia vicenda giudiziaria, anzichè sostenermi nella lotta alla vera mafia, mi chiede di fare un passo indietro, esponendomi di conseguenza come bersaglio sensibile, per il sottoscritto, ma anche per la mia famiglia. I due mi denunciano 10 giorni dopo l’arresto dei Vernengo, un anno dopo dall’inizio del presunto fatto. Tra i denuncianti pure una donna che al tempo era legata a un boss palermitano. Non mi sarei mai sognato di andare a Palermo e fare un’ estorsione a chicchessia, figurarsi a una persona fidata di un capomafia”.

Commissione antimafia, polemiche su Gennuso vicepresidente

“Sono pronto sin da lunedì – prosegue Gennuso – a presentarmi davanti al pm di Palermo per rendere dichiarazioni spontanee, nell’ambito del processo che si sta celebrando da cinque anni nel capoluogo siciliano. Sono sereno e consapevole di non avere commesso alcun reato. Se fosse stato il contrario, non avrei minimamente accettato la carica della Commissione speciale, fin dal primo giorno”.

Infine, il ricordo delle due denunce alla mafia: quella di Siracusa prima e poi quella di Palermo, dove “mi sono presentato davanti ai giudici del tribunale, confermando le accuse”, sottolinea Gennuso.  

 

Foto da Facebook Riccardo Gennuso

CONTINUA A LEGGERE

Published by
Redazione PL