Comune, depositata mozione di sfiducia contro l’assessore Prestigiacomo
Gli esponenti delle opposizioni non si accontentano dell’abbandono della delega ai servizi idrici. L’atto è già iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale.
Gli esponenti delle opposizioni al consiglio comunale di Palermo hanno depositato questa mattina una mozione di sfiducia contro l’assessore Maria Prestigiacomo. L’esponente della Giunta Orlando è attualmente indagata nelle vicende relative al caso Amap. Non è bastata quindi ai consiglieri la rimissione della delega ai “servizi idrici” avvenuta sabato. L’atto risulta già iscritto all’ordine del giorno di Sala delle Lapidi. Sarà prelevato in aula nella giornata di domani, insieme all’altra mozione di sfiducia diretta all’assessore Giusto Catania.
Un atto pesante quello firmato da Concetta Amella (M5S), Alessandro Anello (Lega), Giulia Argiroffi (Oso), Roberta Cancilla (Lega), Marianna Caronia (Forza Italia), Fabrizio Ferrandelli (+Europa), Elio Ficarra (UdC), Salvatore Ugo Forello (Oso), Igor Gelarda (Lega), Viviana Lo Monaco (M5S), Cesare Mattaliano (+Europa), Girolamo Russo e Francesco Scarpinato (Fratelli d’Italia). La mozione rischia infatti di mettere nuovamente in difficoltà non solo l’assessore Prestigiacomo ma il primo cittadino palermitano, già messo in croce dalla mancanza di una maggioranza stabile proprio in consiglio comunale a causa dell’uscita di scena di Italia Viva. Ed è proprio nel gruppo dei renziani che si giocherà la partita. Al momento, nessuno degli otto consiglieri ha firmato la mozione di sfiducia e senza i voti di IV l’atto non avrà futuro. Gli alfieri di Davide Faraone e Matteo Renzi tornano ad essere ago della bilancia quindi negli equilibri della Giunta e del Comune.
LE MOTIVAZIONI DELLA MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA PRESTIGIACOMO
Nel documento, i consiglieri attaccano l’assessore Prestigiacomo sul fronte amministrativo e politico. Alla stessa si contesta “l’evidente responsabilità politico-amministrativa con riferimento alla vicenda che ha riguardato il settore ambiente e depurazione della AMAP Spa”. Inoltre, si fa cenno “allo stato di totale colpevole gravissimo immobilismo, documentato non solo dall’assenza di interventi, ma dall’ancor più primitiva inaccettabile arretratezza progettuale, che consiste non solo nell’inesistenza di progetti, ma anche nell’inesistenza della doverosa propedeutica indagine conoscitiva aggiornata dello stato di fatto delle strutture, nonché delle operazioni di monitoraggio obbligatorie per legge, per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per la messa in sicurezza del Ponte Corleone, del Ponte Oreto e del Ponte a Mare, sul fiume Oreto,in stato di documentato grave pericolo statico, pericolo di crollo per il ponte Corleone, sin dal 2002”.
Il discorso è poi esteso alle grandi opere ferme, a cominciare da quelle che riguardano il cimitero dei Rotoli. In particolare, si legge nella mozione, “dello stato di inaccettabile arretratezza progettuale relativa al “Nuovo Forno Crematorio presso il Cimitero dei Rotoli”; ad oggi, dopo 6 anni ancora allo stato di Studio di Fattibilità Tecnico Economico, per impossibilità di approvazione del progetto Definitivo. Dunque della redazione della fase esecutiva del progetto, a causa del parere NON POSITIVO dell’ARTA. Ciò dovuto al mancato collaudo dell’intervento di messa in sicurezza della parete rocciosa di Monte Pellegrino e conseguente declassamento da zona R3 a R2 sul PAI, e a causa del parere NON POSITIVO dell’ASP per l’assenza del sistema fognario a cui allacciare la struttura. Lo stato di inaccettabile arretratezza progettuale relativa al “Sistema fognario del Cimitero dei Rotoli”, ad oggi, dopo 6 anni ancora allo stato di Studio di Fattibilità tecnico economica”.