Comune di Palermo, polemica sul bando contrasto povertà educativa

Ad evidenziare il problema è Salvo Altadonna, docente e consigliere della V Circoscrizione

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Comune Palermo, polemica sul bando contrasto povertà educativa: “Associazioni mortificate”. A dirlo è Salvo Altadonna, docente e consigliere della V Circoscrizione, dopo la pubblicazione di un bando che assegnerà 700 milioni euro ad enti e associazioni che si occupano di contrasto alla povertà educativa.

“Quella che potrebbe sembrare una buona notizia – dice Altadonna – ovvero, l’impiego di fondi del MINISTERO DELLE PARI OPPORTUNITÀ E DELLA FAMIGLIA, riferito al DECRETO LEGGE N. 73/2022 ART.39, sembra essere, invece, un modo per mortificare chi davvero si sforza nel contrasto alla povertà educativa nei nostri quartieri”.

La scadenza

“La prima stortura che potrebbe essere un mero errore materiale è la scadenza. Il bando è stato, infatti, pubblicato venerdì 2 settembre e non è chiaro se scada entro le ore 23.00 di domenica 11 settembre come dice l’avviso sul sito o entro il 10 settembre come dice l’allegato. Ma siamo certi che su questo ci sarà un chiarimento”.

I progetti

“Il focus, invece, riguarda la valutazione dei progetti presentati. L’assessorato su questo è chiaro, si darà priorità alle istanze presentate in ordine di tempo e secondariamente alla equa distribuzione delle risorse sui territori. Nessun riferimento ai criteri di valutazione oggettivi dei progetti, nessun riferimento ed un eventuale comitato di valutazione. In sintesi – prosegue Altadonna – il contrasto alla povertà educativa si misura nella velocità con la quale si presenta un progetto e non su come le attività in esso veicolate possono incidere sui territori”.

“Nessuno spazio alla co-progettazione tra enti, alla creazione di comunità educanti onal rafforzamento di quelle già esistenti. Co-progettare in campo educativo è cosa seria, necessita dell’analisi dei bisogni, della scelta dei partner, della consapevolezza di quante e quali azioni si stanno già svolgendo in un territorio per essere coerenti con la comunità di riferimento”.

Risposte urgenti dall’amministrazione

Spero che arrivino risposte convincenti dall’amministrazione che non si riducano ad un generico ‘rischiavamo di perdere i fondi’ o peggio ancora ‘la povertà educativa è un’emergenza sociale’ affermazione quest’ultima che mortificherebbe i tanti attori che sui territori da anni si spendono per i nostri ragazzi. Spero che il mio appello possa essere colto da qualche Consigliere comunale che possa anch’egli interrogare l’amministrazione sulle modalità di elaborazione, pubblicazione e gestione di questo bando”, conclude Altadonna.