È notte fonda per le casse del comune di Palermo, a cui mancano all’appello 80 milioni di euro per la chiusura di bilancio. A fronte della grave crisi, nella giornata di ieri il consiglio comunale ha votato l’iter pre-dissesto, al fine di reperire altrove una soluzione difficilmente raggiungibile dall’interno. Il problema principale, come afferma l’assessore al bilancio, “risiede nei crediti non riscossi. Abbiamo già tagliato, ora bisogna trovare nuove entrate – ha proseguito Sergio Marino – per esempio attraverso la vendita di immobili”.
“Palermo, a differenza di altre grandi città del nostro paese, ha sempre tenuto in ordine i propri conti senza alcun sovraindebitamento – sottolinea il sindaco Orlando– ed ha garantito i servizi essenziali nei limiti consentiti dal quadro finanziario. Il Comune di Palermo, infatti, è in condizioni di sovra accreditamento, non riesce cioè a riscuotere quanto dovuto subendo la fallimentare gestione di Riscossione Sicilia, l’agenzia regionale”.
Adesso il comune avrà quarantacinque giorni di tempo, dal momento in cui la delibera diventa esecutiva, per trovare una soluzione al buco di 80 milioni. “Siamo fortemente preoccupati, la nostra città non può permettersi il pre-dissesto – affermano i sindacati Cgil Cisl Uil – e tanto meno un piano di riequilibrio che preveda tagli. Questi non farebbero altro che incidere negativamente sul futuro di Palermo e dei suoi giovani, sulla qualità dei servizi, sui cittadini con possibili aumenti delle tasse, che non sono in grado di sostenere.
Ci auguriamo che si avvii una interlocuzione con il governo nazionale – prosegue la nota – che possa servire ad individuare una strada diversa da quella prospettata. Come avevamo chiesto ad agosto urge il varo di un decreto ‘Salva-Palermo’ per sbloccare le risorse su spese sociali ed investimenti che il Comune è costretto ad accantonare per le norme legate al Patto di Stabilità. La mancata capacità di riscossione delle entrate non nasce adesso, ma è un tema che doveva essere affrontato per tempo.
C’è un tema reale – proseguono i sindacati – che è lo stato dei servizi che non sono del livello adeguato alle esigenze dei cittadini; un tema tecnico legato al continuo ricorso alle anticipazioni della Tesoreria, alla mancata capacità di riscossione delle entrate che di certo non nasce adesso ma che doveva essere affrontato per tempo per evitare questa condizione dei conti comunali; un tema politico di scontro e battaglie che finora non hanno di certo giovato alla città.
Per questo chiediamo – concludono Cgil Cisl Uil Palermo – che si tralascino gli interessi di parte, ponendo al centro quelli della collettività, che dovrebbero essere obiettivo di tutta la politica cittadina.“