Con le accise benzina molto più cara: si pagano ancora eventi di 65 anni fa

Per ogni litro di benzina, 73 centesimi se ne vanno in tributi, per finanziare eventi di 50 anni fa. Un salasso per gli autotrasportatori: la tratta Torino-Palermo aumentata di 400 euro

diesel

Il prezzo dei carburanti in Italia è di fatto fuori controllo: i prezzi di benzina e gasolio sono in costante salita e le proiezioni prevedono anche picchi di 3 euro al litro. Questo succede anche grazie alle accise, quelle tasse che  lo Stato applica quando deve far fronte a situazioni di emergenza. Da anni si sa che questi balzelli e l’Iva gravano in maniera pesantissima su ogni litro di carburante che si acquista. Per capire quanto gravino le accise sui combustibili in Italia, la web Company Facile.it ha effettuato dei calcoli molto precisi. E scopre che in Italia, dopo l’Olanda, ci sono le accise più alte d’Europa, con 0,73 euro per ogni litro di benzina, ai quali bisogna aggiungere l’IVA.

IN BULGARIA LA METÀ DELLE ACCISE

Si scopre anche che se alle accise si aggiunge il totale dell’Iva totale, metà del prezzo che troviamo alle pompe se ne va in tasse. Quindi, se domani, come per per magia le accise venissero tagliate di netto, un litro di benzina costerebbe molto meno di quanto si paga adesso. Ma non solo benzina. Lo stesso discorso vale per il gasolio. L’Italia, in questo caso, ha le accise più alte d’Europa, con 0,62 euro al litro. Gli aumenti stanno mettendo in ginocchio il settore dell’autotrasporto. Basti pensare che un anno fa la spesa carburante di un autotrasportatore per percorrere Torino-Palermo andata e ritorno spendeva 1.037 euro e oggi ne spende 1.433: 400 euro in più. C’è da invidiare la Bulgaria, con i suoi 0,36 euro di accise per la benzina e 0,33 euro per il diesel, circa la metà dell’Italia.

C’È DENTRO LA CRISI DI SUEZ DEL 1956, VAJONT, ALLUVIONI E TERREMOTI

Se avete un po’ di pazienza, e date un’occhiate alle cifre che seguono, scoprirete che si finanziano ancora eventi di 65 anni fa. A comporre questi 0,73 centesimi di accise, infatti, ci sono voci specifiche alcune delle quali risalgono ai lontani anni 50. Tra le tante accise in vigore si trovano 0,00723 euro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966; 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009; 0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011.

MA ANCHE RINNOVI DI CONTRATTO LAVORATORI E ACQUISTO AUTOBUS

Fanno parte dei 0,73 euro anche 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968; 0,0511 euro per il terremoto del Friuli del 1976; 0,0387 euro per il terremoto dell’Irpinia del 1980; 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996; 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011; 0,082 euro per il decreto “Salva Italia” del 2011; 0,02 euro per la ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012. Per un totale di 0,73 euro.