Concessioni balneari, dopo mesi arriva la mazzata che preoccupa tutti: adesso dovranno farci davvero i conti | Scordati il mare

Concessioni balneari: la notizia è tragica - Pixabay - PalermoLive.it

Dopo mesi di attesa ecco la notizia che nessuno si sarebbe mai aspettato circa le concessioni balneari. Ci si potrà anche scordare il mare.

Il mare è salutare per tutti i cittadini. Ogni anno ci si concede dei giorni di relax, durante le ferie estive, per godersi tutti i sui benefici e staccare la spina dopo un anno intenso di lavoro. C’é chi programma le proprie mete di vacanza mesi prima, chi lo fa all’ultimo minuto e chi, invece, può permettersi soltanto la spiaggia sotto casa.

In tutti questi casi, però, quel che sta capitando nell’ultimo periodo mette un po’ i brividi. Con la nuova Legge sulle concessioni balneari, poi, ci si potrà finanche dimenticare il mare. Ebbene sì, avete capito benissimo. Chi pensava venisse tutto stravolto, invece, deve ricredersi. Proprio in questi giorni, è in gioco il futuro di tutte le spiagge presenti sul territorio italiano.

Mentre i Comuni italiani stanno agendo in totale autonomia circa le concessioni delle aree demaniale presenti sul loro territorio, l’Unione Europea ha espresso il suo parere e l’Italia è finita nell’occhio del ciclone e potrebbe subire pesanti ripercussioni, con sanzioni salatissime. Per questo motivo è entrato in gioco il Governo.

Lo ha fatto con un Decreto Legge che va a regolamentare le concessioni balneari. Ovviamente, lo scontro è aperto anche all’interno del Governo stesso, mentre si sta, contestualmente, confrontando proprio con l’Europa. Gli scenari che si stanno aprendo, però, non sono dei migliori ed il mare, in estate, potrebbe essere soltanto un lontano ricordo.

Decreto Legge Concessioni balneari: i punti salienti non sono favorevoli

La discussione è aperta ed accesa, sia all’interno del Governo stesso, sia con l’Unione Europea. Quello che, però, è trapelato non è qualcosa di bello. Ebbene sì, avete capito benissimo, perché tutte le licenze in essere sarebbero prorogate di altri anni, ben cinque secondo quanto riportato all’interno di queste prime bozze.

Di spiagge libere ne rimarrebbero davvero poche. Questo perché, l’obbligo per ogni Regione riguardante queste ultime, impone una soglia minima da rispettare che si attesta intorno al 15%. Va da sé che, per ottenere maggiori guadagni, gli Enti locali si avvarrebbero di questa soglia e non la supererebbero mai e poi mai. Come sempre, sarebbero i cittadini a pagare le spese maggiori.

Lido balneare – Pixabay – PalermoLive.it

Ecco cosa prevede il nuovo Decreto

Innanzitutto, c’é da dire che la proroga delle concessioni è un caposaldo di questo Decreto. Potrà andare da 1 a 5 anni e sarà a discrezione delle varie Regioni italiane che conoscono il proprio territorio e sanno quanto sia scarsa la presenza di coste e spiagge. Ogni decisione presa deve essere ratificata dalla Conferenza delle Regioni e dal Consiglio di Stato.

Le spiagge libere, come già accennato in precedenza, non dovranno essere inferiori al 15% del totale. Questa quota percentuale dovrà essere raggiunta entro il 2029. Quando, invece, ci si sposta verso le nuove concessioni, invece, si parla di ampliamento della platea di beneficiari e le concessioni potranno variare dai 5 ai 20 anni. I bandi saranno gestiti dai Comuni.