Concessioni balneari, illegittima la proroga della Sicilia: le motivazioni della Corte
La proroga delle concessioni balneari nella Regione Siciliana è illegittima per violazione della direttiva Bolkestein. Così ha deciso la Corte costituzionale con sentenza, dichiarando l’illegittimità delle norme relative al termine per la presentazione delle domande di rinnovo delle concessioni stesse.
La questione era stata promossa dal Governo, che rimproverava al legislatore siciliano di aver ecceduto dalle competenze ad esso riservate dagli articoli 14 e 17 dello statuto di autonomia e di aver violato l’articolo 117, primo comma, della Costituzione, che vincola anche il legislatore regionale all’osservanza degli obblighi derivanti dall’Unione europea assunti dall’Italia.
La decisione della Corte Costituzionale
In particolare, nel ricorso si lamentava la violazione delle previsioni dell’articolo 12 della direttiva Bolkestein, che impone agli Stati membri dell’Ue di mettere a gara le concessioni demaniali in scadenza, vietando il ricorso alle proroghe automatiche ‘ex lege’. La Corte, nella motivazione della sentenza, ha sottolineato che “le norme siciliane impugnate perpetuano, limitatamente al territorio della Regione Siciliana, il sistema delle proroghe automatiche delle concessioni, più volte giudicato illegittimo dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea e oggetto di disapplicazione da parte della giurisprudenza amministrativa”.