Eliminazione della previsione delle riserva per il personale interno all’amministrazione regionale e proroga del termine per la presentazione delle istanze (la scadenza era fissata precedentemente al 31 gennaio). Sono queste le modifiche apportate dal governo Musumeci per cercare di riparare gli errori riscontrati nei bandi sui Concorsi Regione Sicilia per 1.170 posti.
La giunta regionale è intervenuta dopo la segnalazione del sindacato Cobas/Codir, il quale quattro giorni fa aveva messo in guardia la Regione riguardo la citazione di una norma ormai abrogata. Si tratta del comma 1-bis dell’art.52 del decreto legislativo 30 marzo del 2021 per la riserve dei posti al personale interno, norma per l’appunto abrogata dall’art.3 del decreto legge 80/2021.
Per evitare ricorsi o l’annullamento del concorso, il governo ha tolto dunque le riserve per gli interni e ha deciso di prorogare la scadenza dei termini della presentazione delle domande. Questa è stata dunque fissata per il 25 febbraio.
Ma non è finita qui. Sarebbero infatti tanti i dipendenti della Regione che avrebbero già presentato la domanda per i Concorsi, versando le relative spese previste per la partecipazione. Nel caso in cui il governo non avviasse in parallelo ai bandi anche le procedure per i dipendenti, che ambiscono agli avanzamenti di carriera, il sindacato dei regionali, Cobas/Codir annuncia “Azioni legali e la mobilitazione dei dipendenti contro quello che sarebbe uno scippo perpetrato nei confronti dei lavoratori”.
I concorsi indetti dalla Regione Siciliana puntano ad assumere 1170 persone a tempo indeterminato, tra laureati e diplomati da destinare ai Centri per l’impiego e agli uffici regionali e i nuovi agenti del Corpo forestale. A questi si aggiungono 83 professionisti ed esperti a termine per la gestione dei fondi del Pnrr.