Concorso Regione Siciliana, chiesto l’annullamento al Tar. Zambuto: “Andiamo avanti”

Non è tarda ad arrivare la risposta dalla Regione con le parole dell’assessore alle Funzioni pubblica

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Il Cobas-Codir ha presentato ricorso al Tar Sicilia per chiedere l’annullamento dei bandi di concorso pubblicati dalla Regione Siciliana per nuove risorse da inserire nei centri per l’impiego e come forestali. I sindacati dei dipendenti regionali hanno spiegato le motivazioni che hanno portato a ricorrere al Tar attraverso una nota. “Appare necessario tutelare le legittime aspettative di progressione di carriera del personale dipendente della Regione Siciliana e, al contempo, consentire il necessario ricambio generazionale all’interno dell’amministrazione aprendo i pubblici concorsi a nuove leve, ma nel rispetto delle normative vigenti e nel rispetto di tutti i lavoratori”.

L’attacco alla Regione Siciliana

Secondo il Cobas-Codir la Regione Siciliana ha commesso degli errori. “Il governo regionale fino ad oggi ha ritenuto di mortificare i propri dipendenti che da oltre vent’anni non vengono interessati da alcuna progressione di carriera e possibilità di crescita professionale, bandendo dei concorsi illegittimi”. Infatti secondo i sindacati, la Regione Siciliana “contrariamente a quanto previsto dalla legge, non ha preventivamente verificato la possibilità di coprire i vuoti di organico anche tramite figure professionali già presenti nei propri ruoli”.

I sindacati pronti a ritirare il ricorso

Il concorso prevede 1.170 posti per 194.077 candidati che hanno presentato domanda, coi bandi pubblicati nel dicembre 2021 e rettificati nel gennaio 2022,. Il Cobas-Codir ha ribadito che a livello nazionale i vuoti in organico devono essere coperti in primis con la progressione di carriera dei dipendenti con modalità e percentuali fissati da legge. E successivamente con l’assunzione di nuovo personale per i ruoli rimasti scoperti.

Il sindacato infine si dice pronto a ritirare il ricorso al Tar qualora “finalmente il Governo della Regione Siciliana dovesse dimostrare – con atti concreti – di condividere le legittime aspettative dei lavoratori e adeguare il proprio operato alla legge in vigore. L’obiettivo è la riclassificazione del personale regionale.

La risposta della Regione

L’assessore alla Funzione pubblica della Regione Siciliana, Marco Zambuto, ha assicurato che il concorso non si ferma. Al temo stesso ha anche assicurato che si sta già procedendo alla riclassificazione dei dipendenti regionali .”I concorsi banditi dalla Regione Siciliana vanno avanti. Per quanto riguarda la riclassificazione del personale già in servizio abbiamo già stanziato delle risorse e le stiamo integrando con ulteriori fondi. Il percorso con l’Aran per giungere quanto prima alla firma del nuovo contratto dei dipendenti regionali del comparto non dirigenziale è già stato avviato dal governo Musumeci“.

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