“In Sicilia ci sono pochi posti, circa 1.000, e tanti candidati, circa 40.000, per un concorso che non risolve nessun problema del precariato e del fabbisogno di docenti in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Nel resto del Paese i posti messi a bando sono 40.000”. A parlare così, in una nota, è Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil Sicilia. Oggi sono iniziate le prove scritte del concorso ordinario 2024. Le prime due giornate, 11 e 12 marzo, sono riservate ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria, mentre dal 13 al 19 saranno coinvolte tutte le classi di concorso delle scuole di I e II grado.
“È evidente – prosegue il sindacalista – che l’attuale difficoltà a rientrare a casa, ha spinto la stragrande maggioranza degli aspiranti docenti siciliani a partecipare per i posti messi a concorso nella propria Regione e non nelle Regioni del Centro Nord dove ci sono più possibilità. La legge, infatti, obbliga i vincitori di concorso a rimanere nel posto in cui vengono immessi in ruolo per almeno 3 anni”.
“Una norma, quella del vincolo, ingiusta e penalizzante soprattutto per i docenti meridionali che la Flc Cgil sta contrastando in tutti i modi possibili, ma che rischia di aggravarsi ulteriormente poiché le Regioni, grazie al disegno di legge a firma del ministro Calderoli sull’autonomia differenziata, avranno la possibilità di legiferare anche sulla mobilità sicuramente peggiorando l’attuale condizione”.