L’ex giudice Silvana Saguto condannata a un anno di reclusione per truffa
Secondo l’accusa la Saguto avrebbe chiesto a due medici compiacenti dei certificati falsi per il figlio per avere un risarcimento rapido dall’assicurazione
Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, è stata condannata a 1 anno e 1 mese di reclusione. Era accusata insieme al marito Lorenzo Caramma, al figlio Emanuele, che sono stati assolti, e al medico dell’ospedale Cervello di Palermo, Giuseppa Guzzetta (condannata a 1 anno di reclusione), a vario titolo, di falsità ideologica e truffa ai danni di un’assicurazione.
L’INCIDENTE DEL FIGLIO
La vicenda, scoperta dal Gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, risale al maggio di tre anni fa. Lo scandalo «beni sequestrati» era già scoppiato, e la giudice era intercettata. Una sera, uno dei figli di Silvana Saguto, Emanuele Caramma, rimase coinvolto in un piccolo incidente, ma aveva fretta di prendere la nave per Napoli, e non poté andare in ospedale per il referto. Secondo l’accusa Silvana Saguto, per ottenere un risarcimento più veloce dall’assicurazione, avrebbe chiesto a due medici dei certificati falsi. Anche il medico di famiglia, la dottoressa Crocifissa Guccione, è stata condannata al termine del rito abbreviato a un anno e quattro mesi per falso. Invece Silvana Saguto, accusata di frode all’assicurazione, e il medico dell’ospedale Cervello Giuseppa Guzzetta avevano scelto il rito ordinario.
FALSI CERTIFICATI
L’accusa ha sostenuto che l’ex giudice Saguto, con l’aiuto delle due amiche dottoresse, ottenne falsi certificati che fecero scattare un indennizzo di 400 euro intascato dal figlio Emanuele Caramma. Il marito Lorenzo Caramma avrebbe invece intrattenuto i rapporti con l’assicurazione, costituitasi parte civile con gli avvocati Silvio Pellicano e Carmelina Anzalone. Il pm Claudia Pasciuti aveva chiesto 5 anni per Silvana Saguto e 4 anni e 6 mesi ciascuno per gli altri tre imputati.