Ergastolo confermato per Pietro Morreale, il giovane di Caccamo accusato di avere ucciso l’ex fidanzata Roberta Siragusa la notte tra il 23 e il 24 gennaio del 2021. Il processo d’appello si era aperto il 9 ottobre scorso, ora la Corte d’assise d’appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, ha confermato la condanna all’ergastolo. La mamma di Roberta, Iana Brancato, ha commentato così la sentenza: “Quel 24 Gennaio ,quando ho trovato il tuo lettino vuoto mi sono sentita crollare il mondo addosso! Poche ore dopo quando è venuta fuori la tua verità per me papà e Dario è iniziato il calvario del nostro grande dolore! Il nostro ergastolo. Da lì ho iniziato a pregare per te. Abbiamo pensato sin da subito che volevamo giustizia per te.
Non è stato facile accettarlo, ma dovevamo combattere per te e per tutte le donne come te! Oggi siamo arrivati grazie ai Carabinieri, alla tua grande testimonianza sull autopsia ,li il tuo corpicino ha parlato tanto, ai Ris che in modo scrupoloso hanno portato avanti tutti i segni della tua brutta violenza .Un immenso Grazie va ai nostri grandi Avvocati che ci hanno creduto e ci abbiamo creduto fino alla fine! Finalmente Giustizia è stata fatta per te: l’ergastolo, ma nessuna pena può portarti indietro e ritornare a casa. Grazie Avvocati – conclude – siete stati la nostra speranza”.
Nel corso della sua requisitoria, il Procuratore Generale aveva ripercorso non solo le fasi del delitto ma anche il rapporto burrascoso tra i due giovani, contrassegnato dalle violenze fisiche (accertati ben 33 episodi) e psicologiche che avevano sconvolto la vita della povera Roberta. Analizzato anche il comportamento post delictum assunto da Pietro Morreale, che con animo freddo e calcolatore ha cercato di precostituirsi un alibi, inviando dei messaggi all’ex fidanzata pur sapendola già deceduta.
La difesa ha invece sostenuto che non si trattò di omicidio bensì un tragico incidente, prospettando alternativamente la tesi del suicidio.
Alla lettura del dispositivo erano presenti in aula tutti i parenti di Roberta: il padre, la madre, il fratello, la nonna, la zia e i cugini. Presenti anche tanti amici della 17enne uccisa.
Pietro Morreale in primo grado era stato condannato all’ergastolo e al risarcimento del danno nei confronti della famiglia di Roberta: 225 mila euro per la madre Iana Brancato, 229 mila per il padre Filippo Siragusa, 209 mila al fratello Dario e 117 mila euro alla nonna Maria Barone. Pietro Morreale dovrà risarcire anche il Comune di Caccamo con una provvisionale esecutiva di 15 mila euro.
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