Dare una pacca sul sedere è reato. La Suprema Corte ha deciso che è valido a tutti gli effetti il licenziamento di F.F., all’epoca dei fatti capo del personale del Teatro Massimo.
I fatti risalgono al 2017 e, come scrive il Giornale di Sicilia, il licenziamento in tronco era arrivato dopo la denuncia di una dipendente. La ricostruzione della vicenda è contenuta nella lettera di licenziamento e nella sentenza definitiva. Il dirigente avrebbe dato «una pacca sul sedere» alla dipendente della Fondazione. Inoltre, come si legge nella sentenza, in un precedente episodio “aveva commentato che un’altra dipendente della Fondazione, intenta a fare fotocopie e girata di spalle, data l’età, aveva un bel sedere'”, invitandola a girarsi in modo tale da mostrarlo anche a un altro dipendente.
Il capo del personale ha tentato di difendersi, liquidando le frasi come cameratismo tra colleghi. Ma in sede di giudizio non è stato creduto, anzi gli è stato proprio contestato che il rapporto con le sue sottoposte fosse “di assoluta formalità, tanto che loro gli davano anche del lei”. Due anni dopo il fatto, il Tribunale in un primo tempo aveva dichiarato illegittimo il licenziamento. Ma il procedimento è continuato, il Teatro ha fatto di nuovo ricorso ed è giunta la sentenza di Corte di Cassazione che ha accolto la tesi della Corte d’appello.
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