L’opposizione dell’Assemblea Regionale ha posto l’accento sulle conseguenze determinate dagli errori nei conteggi dei soggetti attualmente contagiati e nel numero di casi totali da contagio di coronavirus. Il risultato è stato che nel nel tempo l’allarme si è amplificato, provocando drastici provvedimenti, con inutili limitazioni e provvedimenti di chiusura che spesso sono stati più aspri di quelli previsti dal governo nazionale.
Esponenti del Pd hanno evidenziato che a causa dell’entità dei dati gonfiati, è stata decretata la chiusura domenicale degli esercizi commerciali, è stata vietata vendita a domicilio nei giorno festivi, e il ritardo nella riapertura di alcune attività. Con danno non indifferente per chi rischia di perdere il posto di lavoro, o per chi sta per chiudere la propria impresa a causa del lungo periodo di inattività durante la pandemia.
Dai banchi del Pd inoltre viene sottolineato che l’allarme sovradimensionato ha bloccato alcune strutture sanitarie, perché sono state messe a disposizione dell’emergenza coronavirus. Rinviando o congelando quindi gli interventi ordinari per patologie anche gravi. Attualmente ci sono malati “normali”, non Covid, che non hanno potuto avere le cure adeguate, moltissimi esami sono stati rinviati, così come tante operazioni. Di conseguenza si sono ingolfate le liste d’attesa, e, sostengono ancora i parlamentari regionali Pd, ci vorranno mesi per un ritorno alla normalità.
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