Conte in manette su Facebook: bufera sull’assessore al Turismo Messina
Per dimostrare il suo dissenso verso le misure contenute nel provvedimento “Fase2”, l’Assessore regionale Messina ha pubblicato una foto di Conte in manette
Nella geografia dell’emergenza sanitaria fino ad oggi si distinguono due Italia diverse: il Nord, con Lombardia e Piemonte in testa, con numeri ancora importanti di contagiati ricoverati e morti, ed il Centro-Sud che è riuscito ad arginare l’epidemia, grazie alle misure di isolamento applicate dalla maggioranza di cittadini, ed anche alla risposta sanitaria. che fino ad adesso si è rivelata all’altezza della sfida.
LA FASE 2 NON È PIACIUTA IN SICILIA
Di questa mappa epidemiologica non ha tenuto conto il Governo quando ha varato la cosiddetta “Fase 2”, presentata ieri sera in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In Sicilia, e al governo Musumeci non sono piaciute le misure previste in questo provvedimento, che rimandano ancora la ripresa delle attività nell’isola, una zona che fino ad adesso è stata solo sfiorata dal Covid-19. In particolare ha avuto da ridire l’assessore del Turismo Manlio Messina, che in un post su Facebook , accompagnato dall’hastag #conteseieserio? ha condiviso una foto dove si vede un fotomontaggio che ritrae il presidente del Consiglio con le manette, e sotto la scritta “Fase tre”.
PROTESTE DAI PARTITI DI GOVERNO
La foto pubblicata ha suscitato le proteste di partiti presenti nell’area governativa nazionale. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle chiedono a Musumeci di rimuovere dall’incarico l’assessore. Ed è dello stesso avviso Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia. Il capogruppo di Italia Viva all’Ars Nicola D’Agostino pretende invece le scuse di Messina e l’ammissione di Messina di avere commesso un grave errore.
COSA DICE MANLIO MESSINA
L’assessore al Turismo, che ha provveduto a rimuovere il post, ha scritto: «I soliti noti stanno sollevando polemiche per una vignetta ironica che ho postato ieri sul premier Conte. E’ ovvio che la satira in questo Paese, almeno fino a questo momento, è consentita. Non vi è alcuna offesa per nessuno, ma un semplice modo per sdrammatizzare le ulteriori condizioni cui ci costringe il governo nazionale. Inoltre vorrei ricordare cosa diceva il Vice Presidente del Senato dei 5 stelle poco tempo fa – ha detto ancora Messina, allegando il video di Paola Taverna che dà delle “merde” e dei “mafiosi” al Pd –. E queste si che sono cose di cui doversi vergognare. Non per un post ironico».
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