Conti corrente in pericolo, le banche li stanno chiudendo: in questi giorni arriva il blocco totale | Come fermare la valanga
Conti correnti chiusi dalle banche, in questi giorni sta arrivando il blocco totale che preoccupa veramente tutti.
In questi giorni sta facendo il giro dell’intero territorio italiano, la notizia che le banche stanno chiudendo i conti corrente dei cittadini italiani. Cosa stia succedendo è quello che si chiedono veramente in molti.
Considerando il bisogno di avere un conto corrente, per poter gestire al meglio le finanze familiari, sembra semplice comprendere che questa notizia sta suscitando serie preoccupazioni da parte di tutti. Ma possono le banche chiudere i conti dei cittadini, in realtà la risposta è sì, se, come in questo caso, ce ne sono i presupposti.
Il termine ultimo per salvare il proprio denaro viene fissato a fine mese. Con l’impellente pagamento degli stipendi e della tredicesima, sembra chiaro che la preoccupazione sta toccando livelli veramente altissimi.
Per coloro che subiranno la chiusura, il rischio è di vedersi bloccare il denaro. Ma cosa sta succedendo? Le banche stanno decidendo la vita dei correntisti.
Conti chiusi e proteste ormai avviate
Sappiamo bene quanto i rapporti dei cittadini con le banche, siano effettivamente complicati, ma questa notizia potrebbe addirittura peggiorare la situazione. Le banche sono tenute a vigilare sul comportamento dei propri correntisti e applicare gli interventi che ritiene opportuni, in caso di bisogno. Nel loro agire, esse sono libere di intervenire, nei limiti delle regolamentazioni specifiche. Il conto corrente che in banca si apre non è solo un servizio, ma un vero e proprio contratto, che prevede delle clausole e ovviamente anche la possibilità, per entrambe le parti, di chiudere unilateralmente il rapporto.
Se ce ne sono i presupposti la banca prevede ad estinguere il conto, ovviamente, dandone comunicazione al correntista e motivando la decisione. Ci sono casi specifici in cui è prevista tale misura pensata per la tutela degli interessi di entrambe le parti coinvolte nel rapporto.
Quando la banca decide di agire per la chiusura
Quando la banca chiude il conto a prescindere dalla volontà del titolare, si parla di recesso unilaterale, che è permesso, dalla legge, solo in alcune condizione. Ci sono contratti a tempo determinato, per cui occorre attendere il termine per non dover pagare un risarcimento danni. In ogni caso, con un preavviso minimo di 10 giorni è possibile chiedere la chiusura del conto. In caso di interdizione, inabilitazione, insolvenza o decesso de correntista, il conto deve essere bloccato e quindi porre un limite sul patrimonio del soggetto. Lo stesso avviene in caso di un conto corrente dormiente, ovvero inattivo da 10 anni.
Nel caso in cui sussista giusta causa si potrà chiudere il conto a patto che le somme dovute vengano restituite in un massimo di 15 giorni.