Contro Putin emesso un mandato di cattura internazionale dalla Corte dell’Aja

Dopo questo mandato Putin dovrà limitare i viaggi, perché 123 Paesi in tutto il mondo potrebbero arrestarlo se vi mettesse piede

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La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto internazionale contro il presidente russo Vladimir Putin. È accusato di «crimine di guerra» di «deportazione illegale» di bambini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia. Per lo stesso reato, un altro mandato è stato spiccato nei confronti di Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini del Cremlino, che solo poche settimane fa aveva rivendicato l’adozione di una 15enne di Mariupol. Volodymyr Zelensky e il procuratore generale ucraino Andrij Kostin hanno salutato come “storica” la decisione della Corte dell’Aia. Invece il Cremlino ha liquidato la faccenda definendo la mossa «inaccettabile» e senza alcun valore legale. Addirittura l’ultra falco Dmitri Medvedev, per esprimere il suo pensiero, ha twittato un’emoji con carta la igienica. La commissaria Lvova-Belova si è limitata a dire che sui bambini «continuiamo a lavorare».

Secondo Kiev si tratta di almeno 16mila deportazioni

Secondo i giudici della Camera preliminare che hanno emesso il mandato, «vi sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, per averli commessi direttamente; insieme ad altri e/o per interposta persona, e per il suo mancato controllo sui subordinati civili e militari che hanno commesso quegli atti». Per la Corte penale internazionale, i reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022, l’inizio dell’invasione. Secondo Kiev si tratta di migliaia di deportazioni.

Il procuratore Kostin ha evidenziato: «Ne sono indagate oltre 16.000 in Ucraina, temiamo che i numeri reali possano essere ancora più alti». E i casi seguiti dal procuratore della Cpi Karim Khan «includono la deportazione di almeno centinaia di bambini prelevati da orfanotrofi e case di accoglienza». Inoltre, secondo  lui, « molti di questi sono stati dati in adozione nella Federazione Russa». Da quanto sta accadendo si evince che qualcuno ha ascoltato le lacrime delle madri e la rabbia dei padri, che da mesi denunciano che gli invasori hanno strappato loro i figli, portandoli dall’Ucraina in Russia, insieme ai bambini orfani dei territori occupati.

Lo ‘Statuto di Roma’ ratificato da 123 Paesi in tutto il mondo

Questo mandato di arresto suona come uno schiaffo per Putin, che quindi ufficialmente viene annoverato nella lista di tiranni e capi di Stato e governo accusati di crimini di guerra. D’ora in poi lo zar dovrà quanto meno limitare i viaggi, visto che ben 123 Paesi in tutto il mondo hanno ratificato nel 1998 lo ‘Statuto di Roma’ e potrebbero arrestarlo se vi mettesse piede. Fra questi Stati non figura la Russia, come è facile immaginare, ma anche gli Stati Uniti che hanno firmato il trattato senza ratificarlo. L’elenco degli Stati che hanno ratificato il trattato è molto vasto, e include numerosi paesi, fra cui Italia, Francia, Germania e Spagna.

Inoltre numerosi altri dell’America latina, dell’Africa, dell’Asia e Oceania. L‘Ucraina, invece, pur avendo firmato lo ‘Statuto di Roma’, non lo ha ancora ratificato. Ci sono Paesi che, invece, non hanno mai aderito: fra questi spiccano Cina, India e Arabia Saudita.

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