Controlli Nas: in tante guardie mediche farmaci scaduti e scarsa igiene

Nelle guardie mediche rilevate carenze organizzative e strutturali. Alcuni ambienti presentavano muffe e umidità, in altri mancano le vie di fuga e gli accessi per disabili. Disattese le norme anti-Covid

Stando ai risultati messi in evidenza dalla verifiche effettuate dai Nas, è meglio non sentirsi male di notte o nei giorni festivi. Quando, cioè, non si dispone dell’assistenza del medico di base ed è quindi necessario rivolgersi al suo sostituto. Il rischio è di ritrovarsi in una delle delle guardie mediche italiane in cui i Carabinieri dei Nas hanno certificato che che non non ci sono le necessarie garanzie. In una guardia medica su quattro c’è qualcosa che non va. E non cose da poco. Si parla di farmaci o bombole di ossigeno scaduti, di locali con la muffa, senza uscite di sicurezza e con tante barriere architettoniche. Ma anche con norme anti-Covid inesistenti, sconosciute.

IRREGOLARITÀ IN 99 GUARDIE MEDICHE SU 390

I militari hanno controllato 390 mediche di tutta Italia ed in 99 hanno riscontrato delle irregolarità. In tre casi su quattro riguardano immobili inadeguati e privi dei requisiti minimi di sicurezza. Pareti con muffe, bagni fatiscenti e senza distinzione tra operatori e ospiti, ingressi facili per malintenzionati, sistemi di allarme inesistenti, zero vigilanza. Nessuna distinzione tra Nord, Sud e Centro. Locali non adeguati sono stati trovati a Massa Carrara così come ad Ancona, medicinali scaduti sono stati trovati a Genova, ma anche a Firenze. A Bari c’erano addirittura meno medicine di quelle dichiarate e a Catania le bombole per l’ossigeno scadute. E nulla cambia, visto che in due sedi di Pescara e Teramo già risultate irregolari in precedenti controlli, si è continuato a lavorare come se nulla fosse.

ASSENTI I CONTROLLI ANTI-COVID

I questa operazione dei Nas ha sorpreso anche constatare che molti degli operatori che dovrebbero proteggerci se ne fregano delle norme anti-Covid. Niente temperatura all’ingresso, nessun gel igienizzante, locali sovraffollati e sanificazione periodica inesistente, come è stato certificato a Torino. A Latina, due medici in servizio sulla carta non lo erano nei fatti. E negli ambulatori di riferimento non c’erano nemmeno i farmaci salvavita, come l’adrenalina. Alla fine di tutta l’operazione, durante la quale sono state sequestrate 260 confezioni di medicinali scaduti, si contano diciannove persone denunciate e 85 segnalate. Sono responsabili e dirigenti delle relative Aziende Sanitarie Locali, di personale medico/infermieristico ed operatori dislocati all’interno delle varie guardie mediche.