Coordinamento Autolinee Siciliane scende in piazza, Crisafulli: «Situazione incresciosa»

Da 18 mesi alcuni dipendenti non percepiscono lo stipendio, il Coordinamento minaccia di indire uno sciopero

Stamane i lavoratori di circa venti aziende siciliane private del settore degli autoferrotranvieri hanno manifestato davanti Palazzo dei Normanni per chiedere maggiore attenzione ad una categoria che si sente sempre più lasciata allo sbando dalle istituzioni che sembrano ignorare le loro richieste. 

LE PAROLE DEL COORDINATORE AUTOLINEE PRIVATE

Alla manifestazione, organizzata dal Coordinamento Regionale Autolinee Private Siciliane e dalla Segreteria Regionale di settore, presente anche il coordinatore Sergio Crisafulli che ai nostri microfoni ha spiegato una situazione difficile che si è aggravata con l’emergenza sanitaria che ha contraddistinto gli ultimi mesi: “Il settore è lasciato alla mercè di 125 aziende pubbliche e private che non vengono controllate – afferma Crisafulli – e che si dividono 165 milioni stanziati dalla Regione Sicilia senza mai subire controlli da parte dell’assessorato sul rispetto delle normative, sia per quanto riguarda la quantità e la qualità dei servizi erogati sia per quanto riguarda il comportamento nei confronti dei lavoratori che subiscono ogni forma di angheria. Inoltre, la già grave situazione si è aggravata con il Coronavirus poiché le aziende hanno chiesto al presidente della Regione, all’assessore all’Economia e all’assessore ai Trasporti di sospendere tutti i servizi ma questi hanno accolto solo parzialmente questa nostra proposta, lasciando qualche linea per ogni centro abitato della Sicilia”.

Il Coordinatore lamenta poi una situazione che fin dall’inizio era stata chiarita dall’assessore Marco Falcone: “L’assessore Falcone – aggiunge Crisafulli – aveva dichiarato che i corrispettivi sarebbero stati lasciati per intero perché servivano a garantire gli stipendi dei lavoratori, dichiarando addirittura che le paghe dei dipendenti delle aziende pubbliche e private non avrebbero dovuto subire alcun tipo di contrazione. Ebbene dal primo marzo gli 8000 lavoratori non solo non hanno percepito nessuna integrazione salariale ma addirittura non hanno percepito nemmeno l’assegno di solidarietà dal fondo specifico”.

«SE NON ARRIVERANNO RISPOSTE INDIREMO UNO SCIOPERO»

Quello che i dipendenti dunque pretendono è una risposta celere da parte dell’Assemblea Regionale, delle commissioni competenti, del Dipartimento Trasporti e del presidente della Regione che fin qui pare abbiano ignorato le pacifiche richieste del settore in difficoltà. “Se la situazione proseguirà – commenta Sergio Crisafulli – oltre a manifestazioni che si svolgeranno in punti nevralgici dell’Isola, indiremo uno sciopero, non garantendo, quindi, il servizio minimo che fin qui stiamo offrendo”.

UNA SITUAZIONE DI PARTICOLARE CRISI

Un contesto di particolare criticità appare essere quello che affligge i dipendenti di alcune aziende del catanese che da 18 mesi non percepiscono gli stipendi: “La situazione più incresciosa a cui facciamo riferimento è quella dei lavoratori di alcune ditte di Giarre che da 18 mesi non percepiscono gli stipendi nell’assoluta indifferenza delle istituzioni. Un mese fa l’assessore Falcone aveva dichiarato che i contratti di servizio con queste aziende sarebbero stati immediatamente revocati ma dopo 40 giorni non ci sono novità”.

Dunque non si placano le proteste degli autoferrotranvieri, settore che continuerà ad alzare la voce in attesa di un intervento concreto dai palazzi della Regione.

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