“Coppie di parola…e di fatti!” la nuova personale di Eugenia Affronti

L’esposizione, che riunisce dodici recenti acrilici su tela dell’artista palermitana, è incentrata su altrettante coppie famose della storia e della letteratura

Eugenia Affronti esporrà alla Real Fonderia Oretea

Coppie di parola e…di fatti!” : è il titolo della mostra di pittura di Eugenia Affronti in programma a Palermo, negli spazi della Real Fonderia Oretea, in piazza Fonderia, dal 13 al 23 maggio.
L’esposizione, che riunisce dodici recenti acrilici su tela dell’artista, è incentrata su altrettante coppie famose della storia e della letteratura.
Rivisitate, però, da Eugenia Affronti con le peculiarità espressive e le cifre stilistiche che la contraddistinguono.
L’artista è nota sorpattutto per i suoi paladini ma anche per la straordinaria capacità di arricchire le opere che realizza con i simboli più iconici di Palermo, città dove è nata, e della Sicilia.
Nei suoi quadri, limoni, cassate, cannoli e pale di fico d’india: il trionfo della sicilianità, che si accompagna tuttavia anche a riflessioni profonde su alcuni temi cruciali e a una forte tensione civile.
L’inaugurazione si terrà venerdì 13 maggio alle 17:00.

La mostra, patrocinata gratuitamente dal Comune di Palermo, sarà visitabile tutti i giorni dalle
10:00 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 18:30.
Per informazioni, è possibile chiamare il numero 371. 5729045 o inviare una e-mail a panormitania@gmail.com.
L’ingresso è libero.

IRONIA E RIFLESSIONE

“Coppie di parola e…di fatti!”, che si arricchisce dei testi di Margherita Musso – curatrice della mostra –  rappresenta una speciale evoluzione nel percorso artistico di Eugenia Affronti.
L’artista ha deciso di rendere meno solitario il suo pupo – paladino e di rappresentare, secondo la propria sensibilità, dodici coppie famose della storia e della letteratura.
Nella personale, ci sono Adamo ed Eva, Romeo e Giulietta, Franca e Ignazio Florio – per citarne solo alcune – rappresentate all’insegna di un’ironia che si incrocia con la malinconia.
Un sentimento poliedrico che, in Eugenia Affronti, si sposa anche all’imprevedibilità creativa.
Quella dell’artista, infatti, è un’evoluzione speciale e azzardata: i protagonisti delle coppie sono infatti rinominati con esiti a volte esilaranti.

Una delle coppie rivisitate e “rinominate” da Eugenia Affronti: Totuccio Adamo e Rosuccia Eva

E, quando prendono la parola, lo fanno in modo soprendente.
La pupara Eugenia che, secondo definizione, è colei che modella e costruisce i pupi siciliani, ha permesso, quindi, alla
curatrice di diventare oprante.
Ossia, di dare parola ai suoi pupi-paladini e alle loro compagne di vita, o di disavventura, animandoli.
Il tutto, immaginando  cosa si sarebbero detti – nel caso di dialoghi – o cosa avrebbero pensato – nel caso
delle poesie – se fossero vissuti nella contemporaneità, in un posto come Palermo o, ancora, se avessero parlato un
italiano misto al dialetto il palermitano.

TRADIZIONE E CONTAMINAZIONE

A ben rifletterci, il tema dei duelli e delle scene agonistiche che opponevano opposte fazioni è alla base degli antichi
riti di fertilità che accomunano tradizioni e culture diverse.
Proprio da essi, ha tratto forti spunti quell’opra dei pupi, cui la pittrice palermitana pare ispirarsi spesso.
Ogni rappresentazione teatrale e teatralizzata, oggi come nel passato, culminava sempre in scontri tra Mori e Saraceni, amici e nemici.
Ma anche, come nel caso di “Coppie di parola e…di fatti!” tra coppie che si contendevano l’amore di una fidanzata o di una sposa.
Tra le dodici coppie rappresentate da Eugenia Affronti, non a caso compaiono pure Romeo e Giulietta, parte del repertorio dei pupari dell’Europa meridionale.
La pittrice li ha rinominati “Rometto e Giuliea” proprio per corroborare il fatto che si ispira alla tradizione, alla storia e ai personaggi della letteratura ma li rispolvera, a tratti li contamina, adattandoli alle sue esigenze comunicative ed espressive.
In particolare, Eugenia Affronti si è resa paladina tra i paladini,  anche per stimolare l’osservatore e il lettore a ragionare sul proprio personale rapporto di coppia, identificandosi con una o più delle figure rappresentate o distaccandosene nettamente.