Sulla maggioranza pendeva una “spada di Damocle”, l’ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia che impegnava il Governo «a disporre, nei provvedimenti di prossima emanazione, l’abolizione del coprifuoco». Questo odg è stato bocciato dall’Aula della Camera, seppure con qualche conseguenza. Infatti Lega e Forza Italia non hanno partecipato al voto, mentre Pd, M5s e Leu si sono espressi per il no.. Anche perché, per parare il colpo, nel frattempo il ministro D’Incà aveva preparato un altro odg, che, questa volta, ha visto unite tutte le forze che sostengono il Governo, anche dalla Lega dunque.
Nel documento condiviso da tutti si legge che la maggioranza impegna il Governo a valutare a maggio, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese con l’ultimo decreto sulle aperture. Anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento. Cioè, in altre parole, spostare l’orario del coprifuoco. La preparazione dell’ordine del giorno ha tenuto conto un’attenta valutazione dei termini, per tenere dentro i due schieramenti che in questi giorni si sono contrapposti: gli aperturisti e i rigoristi della maggioranza, che in particolare si sono scontrati sull’orario del coprifuoco.
A decidere comunque saranno i numeri. A maggio un primo check ci sarà tra il 10 e il 14, e si valuterà con molta attenzione se le riaperture del 26 aprile hanno avuto un effetto sulla circolazione del virus nel Paese. E se ci saranno le condizioni minime, la tendenza è quella di a spostare l’orario d’inizio del coprifuoco. Alla “crociata” contro il limite delle 22 si è unito un altro esponente della maggioranza, Matteo Renzi. Che in proposito ha detto: «E’ ovvio che deve essere rivisto il coprifuoco delle 22. Lo sanno tutti e privatamente lo dicono tutti: così non ha senso. Dunque, nei prossimi giorni deve essere tolto, o l’orario prolungato». Ma anche il senatore Marcucci del Pd si è espresso in questo senso: «Sono ampiamente favorevole a mitigare e poi superare il coprifuoco, a partire da metà maggio, sulla base dei dati epidemiologici».