Il Coronavirus non arretra in Italia e nel mondo. Nel nostro Paese i contagi si sono triplicati ed i dati hanno fatto scattare l’allarme in via ufficiosa. Perché, nonostante la situazione difficile, il territorio italiano non è ancora nella situazione complicatissima di Spagna, Francia e Germania. L’impennata di positivi e ricoverati negli ospedali, però, è significativa e preoccupa le autorità che, dopo vari appelli, potrebbero marchiare il prossimo periodo con altre restrizioni atte a bloccare la risalita vertiginosa della curva epidemiologica. Statistica che, a differenza di qualche mese fa, viene incrementata dai giovani: anche i ragazzi finiscono nei reparti di Terapia intensiva.
L’avanzata della malattia virale è un dato di fatto. Il Covid-19 continua ad imperversare pericolosamente sul nostro territorio seminando contagi, ricoveri in ospedale e, purtroppo, qualche morto. Sembra di essere tornarti, di slancio, alla poco felice situazione di qualche mese fa anche se, i due momenti, non possono essere messi a confronto: nel primo caso in Italia vigeva la legge del lockdown, adesso c’è una sorta di “libera tutti” con regole che si posano, anche, sul buonsenso generalizzato. Sentimento che, purtroppo, spesso viene calpestato da comportamenti che mettono a rischio la salute di tutti. Mentre i Governatori delle Regioni cercano di correre ai ripari per fronteggiare i nuovi positivi, attenzione ai connazionali che arrivano dai Paesi a rischio dopo le vacanze, c’è un dato che preoccupa le autorità: una giovane palermitana è terminata in Terapia intensiva mentre altri cinque sono ricoverati in condizioni “severe” nelle struttre ospedaliere pugliesi.
Durante la prima fase della pandemia, il virus attaccava con insistenza le persone anziane attecchendo con difficoltà sui giovani. Adesso, grazie a movida e turismo, i ragazzi sono diventati un veicolo di contagio molto gettonato dal Coronavirus. A Palermo, una giovane è finita in Terapia intensiva dopo un viaggio a Malta mentre in Puglia, invece, cinque ragazzi dai 20 ai 30 anni hanno contratto il virus finendo nel reparto di Malattie Infettive per colpa di una polmonite portata dal Covid-19. Le loro condizioni sono “severe“.