Coronavirus: mascherine, rientri dall’estero e discoteche, ecco cosa cambia nel nuovo Dpcm

Novità per quanto riguarda la capienza sui mezzi pubblici e la concessione sulle coppie internazionali. Linea ancora dura per i luoghi della movida

Da domani entra in vigore un nuovo Decreto del presidente del Consiglio, per l’emergenza Coronavirus che sarà valido fino al 30 settembre.
Rimane l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi torna dai sedici Paesi ritenuti a rischio, ma con una concessione: chi si trova all’estero potrà entrare in Italia per raggiungere “la persona con cui ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente”. Nessun allentamento – come del resto ha tenuto a sottolineare il premier Giuseppe Conte quando l’ha definito «non opportuno» — è stato invece concesso per i concerti e per gli stadi.

MASCHERINE E DISTANZA DI SICUREZZA

La regola per i dispositivi di protezione personale non cambia: «Ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti». Discorso analogo per «l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».

MEZZI DI TRASPORTO

Importante novità per quanto riguarda la regola sulla capienza all’80% per i mezzi pubblici, provvedimento deciso dopo una lunga contesa con le Regioni anche in vista della riapertura delle scuole.

STADI E DISCOTECHE

Linea ancora dura per i luoghi della movida. Rimane in vigore l’ordinanza firmata da Speranza il 16 agosto che ha chiuso le discoteche e disposto «l’obbligo dalle ore 18 alle 6 di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea o occasionale». A porte chiuse si giocheranno le partite di calcio. Il ministro Speranza ne ha parlato con i colleghi di Francia, Germania e Spagna e l’idea che sta maturando è quella di un’intesa per far stabilizzare la curva dei contagi e superare la boa della riapertura delle scuole, ritenuta da tutti prioritaria, prima di riaprire al pubblico gli stadi.

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