Il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo ha recentemente affermato: «Entro fine luglio i corpi di Viviana Parisi e del figlio Gioele verranno consegnati ai familiari per le esequie ed al più presto tutte le consulenze saranno depositate». Nei mesi scorsi, a proposito del piccolo Gioele aveva detto: «Dal punto di vista medico-legale è difficile accertare come sia morto, dall’esito e dalle risultanze di tutte le consulenze, che attendiamo, potrebbe emergere qualche elemento che consenta di stabilirlo». Inoltre aveva anche specificato che per madre e figlio erano state vagliate tutte le piste, che non era stato tralasciato nulla.
L’attività degli investigatori ha spaziato dall’analisi sui morsi presenti sulle caviglie della donna, ai tamponi salivari su tutti i cani a Caronia. Hanno effettuate indagini sull’autovettura della dj, per vedere se vi fossero tracce ematiche. Ci sono stati prelievi e comparazioni di Dna e ricerche sulle larve nella zona. Si sono analizzate anche immagini satellitari, e cercate tracce di possibili trascinamenti e depistaggi.
Il rinvenimento del cadavere di Viviana Parisi è avvenuto l’8 agosto dello scorso anno, ai piedi di un traliccio dell’alta tensione. Dopo 11 giorni, a circa 800 metri di distanza, in linea d’aria, i volontari trovarono i resti di Gioele, dilaniati da animali selvatici. Adesso il procuratore Cavallo, dopo il deposito di tutte le consulenze, vuole analizzarle in modo capillare, per cercare di ricostruire cosa sia realmente successo a Viviana e Gioele.
Intanto Daniele Mondello, padre e marito delle due vittime dei fatti di Caronia, per il prossimo 3 agosto ha organizzato a Venetico una fiaccolata. E non ha nascosto i suoi timori sulla riconsegna delle salme dei suoi familiari, perché teme possa coincidere con un rallentamento nelle indagini. «Non vogliamo che le indagini siano chiuse o i corpi dissequestrati ─ ha dichiarato Mondello ─. Sappiamo che quello della verità è un percorso lungo e difficile e siamo disposti ad attendere i tempi della giustizia terrena».